Un anno fa circa vi avevamo detto in un altro articolo che grazie a Sainz e a Leclerc molti adolescenti si stavano avvicinando di nuovo alla F1. Ecco, evidentemente noi amiamo la F1, il problema è che purtroppo la F1 ci odia. Non so voi, ma io mi sto godendo beatamente queste settimane di stop perché il mio povero cuore ferrarista non ce la fa più. Purtroppo non sono una di quelle persone che riesce a divertirsi se la propria squadra non vince. Questo fa di me un'antisportiva? Può darsi, ma vorrei anche ricordare che mi sono guardata tutta la stagione 2020 senza fiatare, anzi gioendo se la rossa andava a punti con entrambe le macchine. Direi che questo mi dà l'autorità di fare due cose:
1 Potermi lamentare quanto voglio
2 Pretendere che questa attesa – ancora più lunga per i tifosi che questi 15 anni senza mondiali se li sono vissuti tutti (non come me che sono una novellina) – venga finalmente ripagata.
1 Potermi lamentare quanto voglio
2 Pretendere che questa attesa – ancora più lunga per i tifosi che questi 15 anni senza mondiali se li sono vissuti tutti (non come me che sono una novellina) – venga finalmente ripagata.
Qui di divertente non c'è niente. Ferraristicamente parlando, questo mondiale può essere divertente solo se ti chiami Max Verstappen o se a casa hai un cappellino della Red Bull. Oppure ancora se tifi Mercedes e una piccola luce in fondo al (brevissimo) tunnel la cominci a vedere. Detto questo, io i biglietti per il GP di Imola li ho presi. Anche se mi sto sforzando di non farlo per non rimanere delusa, le mie aspettative si stanno alzando.
Saranno le dichiarazioni di un team principal che, pur preoccupato, ha la capacità di essere rassicurante, la prospettiva degli aggiornamenti alla macchina nelle prossime settimane, una coppia di piloti forte, la consapevolezza che il mondiale è ancora lungo... Certo, trovare il lato positivo di una situazione del genere mi fa apparire come la scema del paddock, me ne rendo conto, però nell'intimità della mia testa interpreterò volentieri questo ruolo. Spero di non essere l'unica a farlo, e che anche nella testa e nel cuore di qualcun altro, nonostante tutto, sia rimasto acceso questo rosso speranza.
Saranno le dichiarazioni di un team principal che, pur preoccupato, ha la capacità di essere rassicurante, la prospettiva degli aggiornamenti alla macchina nelle prossime settimane, una coppia di piloti forte, la consapevolezza che il mondiale è ancora lungo... Certo, trovare il lato positivo di una situazione del genere mi fa apparire come la scema del paddock, me ne rendo conto, però nell'intimità della mia testa interpreterò volentieri questo ruolo. Spero di non essere l'unica a farlo, e che anche nella testa e nel cuore di qualcun altro, nonostante tutto, sia rimasto acceso questo rosso speranza.