Bella regaz! Io sono Viola e oggi, con questo articolo, invece di consigliarvi musica e artisti analizzeremo un "genere" italiano di cui ho già parlato nel mio primo articolo (
che vi consiglio di leggere in caso ve lo foste perso e anche perché così, leggendo questo, avrete le idee un po' più chiare): l
'indie italiano.
In quel mio articolo parlavo di cosa fosse veramente l'indie, se fosse un genere o uno stile "di vita". Citavo anche che
tra il 2016 e il 2018 c'è stato un
boom gigantesco: i nomi più conosciuti come
Calcutta,
Carl Brave,
Franco126,
Gazzelle, erano sulla bocca di tutti, soprattutto su quella degli hipster e di adolescenti come noi che si sentono alternativi, ripudiando ogni canzone che passa in radio.
Io sono stata una di quel tipo di adolescenti, durante quel periodo
(e forse lo sono ancora ora): prendevo solo i vestiti dai mercatini dell'usato (molto indie), cercavo di imitare Carl Brave e Franco126 nel romanaccio
(ma con scarsi risultati) e per tutta l'estate sono andata a festival con artisti semisconosciuti o quei festival con la line up indie per attirare tutta la generazione Z e i millennials.
Moltissimi artisti, in quegli anni,
pubblicano i loro album più conosciuti e anche più importanti come
Calcutta con
Evergreen e
Frah Quintale con
Regardez Moi e ogni mese si parlava di un nuovo artista,
come se comparissero come funghi; probabilmente accadde perché gli aritsti emergenti che facevano musica in cameretta hanno visto che altri ce l'avevano fatta e quindi... perché non provarci?
Il problema, che è anche perché ho messo un titolo così "crudo" e perché ho scritto questo articolo, è che dal 2018 in poi
ho visto un forte calo: se ne sentiva parlare meno, certi artisti fanno uscire pochissimi brani, Gazzelle comincia a fare il giro delle radio italiane anche se band e artisti indie quasi "emergenti" cominciano ad essere più conosciuti come i
rovere e gli
Psicologi. Per intenderci, a inizio giugno 2020,
gli unici artisti che sono ancora attivi sono la nuova ragazza emergente
Ariete, i
Pinguini Tattici Nucleari (diamo loro il tempo di respirare dopo Sanremo 2020), gli
Psicologi appunto e
Frah Quintale, che dopo tanta attesa
pubblicherà a fine giugno la prima parte del suo nuovo album.
Ma gli altri...? Gazzelle e
Carl Brave? Secondo molti, si sono dati al
pop radiofonico.
Calcutta? Non pubblica qualcosa dall'estate scorsa con
"Sorriso (Milano Dateo)".
Liberato? Boh, questo 9 maggio non si è fatto sentire.
Lo Stato Sociale? Dopo i libri, hanno pubblicato la
"Autocertificanzone" ma niente news importanti su un loro ritorno definitivo nel mondo della musica. E potrei andare avanti con un paio di altri artisti.
Naturalmente non sto facendo loro una colpa del non pubblicare delle canzoni, sto solo analizzando il loro lavoro nell'ultimo periodo e come vedo la risposta dal pubblico.Credit
Illustrazione di Jasmine Ab El Gelil