Sogno di scrivere... e che qualcuno mi legga

Liceo Cesare-Valgimigli Rimini
Pubblicato da Allegra il 02/04/2018 in Detective
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Voi che adesso state leggendo potreste chiedervi: "Ma questi qui, che stanno a scrivere sul giornalino scolastico, non c'hanno niente di meglio da fare?" Di meglio? Di meglio in che senso?
Di meglio nel senso di "più rilassante"? O certo che sì! Potremmo dormire, farci una passeggiata, guardarci uno o due episodi di qualche serie tv, ma potremmo anche fare qualcosa di più divertente o più utile, qualcosa che migliori il nostro aspetto fisico o la nostra media scolastica, qualcosa che porti un guadagno fisico, palpabile. Potremmo fare qualsiasi altra cosa. Eppure siamo qui.
Siamo qui e tutto quello che facciamo è scrivere! Colpiamo la tastiera con insistenza, leggiamo e rileggiamo, correggiamo, riscriviamo, rileggiamo. Le parole scorrono una dopo l'altra, sono un fiume in piena che noi cerchiamo vanamente di arginare, escono dal loro corso, formano ruscelli secondari o cascatelle. Scrivere è faticoso, impegnativo e richiede tempo, energia, concentrazione, creatività, ispirazione. Perché allora continuiamo a farlo, se non vi è alcuna ricompensa alla fine di questo tortuoso percorso?
Sapete, cari lettori, certe corse trascendono la dimensione dell'utilità, del pragmatismo, e la scrittura, per noi, è una di queste. Nessuno di noi è qui per ricevere crediti scolastici, nessuno è qui per perdere del tempo, nessuno è qui perché "non ha nulla di meglio da fare". Scrivere è un'esigenza, una pulsione dell'anima, un grido che viene dritto dal cuore, è il bisogno di esprimersi, di vedere sulla carta la matassa di pensieri che abita la nostra mente.
Diversi di noi, compresa la sottoscritta, sognano di poter scrivere nella vita: vogliamo diventare giornalisti, scrittori, autori. Sogniamo di scrivere perché abbiamo qualcosa da dire: pensieri, idee, progetti, speranze, critiche, parole e parole che devono trovare un canale per essere espresse. Vogliamo che qualcuno ci legga, perché ogni voce è fatta per essere ascoltata. Abbiamo occhi per osservare, orecchie per sentire e un cuore per percepire ciò che i sensi non possono captare, abbiamo emozioni e desideri, paure e angosce; possibile che tutto questo debba rimanere sepolto nel silenzio? Siamo qui. Crediamo in quel che scriviamo, scriviamo quel che crediamo. Siamo qui e ve lo stiamo dicendo gridando a pieni polmoni.
Forse questo a qualcuno potrà sembrare solo un giornalino scolastico, ma per alcuni di noi è l'inizio di un percorso, un allenamento per il futuro, il preambolo di un sogno.
Vale la pena leggerci.

Allegra Zanni, caporedattrice de "La Ginestra", giornalino scolastico del Liceo Classico, Linguistico, delle Scienze Umane e delle Scienze Umane Economico/Sociale "Giulio Cesare - Manara Valgimigli" di Rimini

Illustrazione di Miriam Bianchini
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