Come mi ha cambiata iniziare a suonare (Viola edition)

Pubblicato da Viola il 14/01/2021 in Pop
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Bella regaz, sono la vostra Viola! Leggendo qualche articolo vecchio ho notato un articolo del mio compare di articoli musicali Gek, che parla di come suonare la chitarra gli ha cambiato la percezione di musica (se ve lo siete persi, lo trovate qui). Ho pensato un po' e ho detto "Io da un po' di anni suono l'ukulele e dallo scorso autunno suono il basso, perché non dare la MIA percezione di musica dopo aver scoperto gli strumenti musicali?". Beh, non che cambi troppo, ma comunque sono degli strumenti diversi che possono dare percezioni e punti di vista diversi.

Ascolto musica da quando sono nata e i miei genitori, soprattutto mio padre, mi hanno sempre spinta verso questa passione. Quando ero piccola non potevano influire tanto sui miei gusti musicali, ma almeno mettevano le loro playlist e a me piacevano. Ancora oggi ho molti ricordi se ascolto una canzone che faceva passare in macchina mio padre con l'MP3 dieci anni fa (era indie/alternative/punk/generi indefiniti. Vi lascio una delle mie preferite qui sotto, per farvi un'idea).
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Verso le scuole medie comincio a costruirmi i miei gusti musicali, cioè seriamente. Prima di quegli anni ascoltavo le radio con i pezzi più commerciali del mondo (per carità, non c'è niente di male, ma ascoltavo solo quelle e dopo un po' mi ero rotta le scatole) e ho deciso di ampliare un po' la mia cultura. Tra rap e indie italiano, i primi due anni delle scuole medie passano così, usando solo cuffiette e Spotify. Come contatto col mondo degli strumenti musicali avevo solo il flauto di plastica che suonavo nell'ora di musica.

Poi vicino al Natale 2018 ho un colpo di genio. Ho voglia di esplorare la musica in un altro modo, oltre che andare ai concerti e ad ascoltare la musica a tutto volume tornata da scuola. E il modo è imparando a suonare.

Chitarra? No, troppe corde, che casino.
Piano? Boh, mi sembra noiosissimo.
Batteria? Costa troppo, e se poi mi fa schifo suonarla? Troppi soldi sprecati.

Poi lampo di genio. UKULELE.
4 corde, piccolo, non costa neanche troppo, facile, te lo puoi portare in giro se vuoi cantare qualcosa con i tuoi amici quindi un crea-balotte musicali.

Perfetto, aggiudicato. E per Natale me lo ritrovo sotto l'albero.
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Da autodidatta, cerco di suonare le mie canzoni preferite leggendo gli accordi e guardando su internet la posizione delle dita da mettere sulle corde e così via. Capisco un po' più il senso della musicalità (esiste come parola?) e quanto la melodia sia importante in una canzone, soprattutto quanto sia importante che stia bene con il testo.
E poi nell'autunno 2020, insoddisfatta della mia unica conoscenza da autodidatta (quindi neanche una conoscenza troppo precisa) dell'ukulele, seguendo le orme di mio padre, decido di provare a prendere lezioni di basso e addirittura riceverne uno per Natale 2020 (mio padre lo suona nel tempo libero da quando aveva la mia età e sì, più volte ha cercato di convertirmi al culto del basso elettrico e poco tempo fa, appunto, ho ceduto).

Se con l'ukulele ho avuto una percezione melodica della canzone e delle svariate note e accordi che accompagnano la voce, col basso ho visto tutto da una prospettiva diversa. Più quella ritmica, quella "da accompagnamento", per intenderci. Anche se naturalmente il basso dà un'armonia di tipo diverso, nella maggior parte dei brani dà un ritmo sul quale si basa la maggior parte del brano, dalla voce agli accordi delle chitarre/ukulele/piano. E poi diciamocelo, una linea di basso fatta bene ce la ricordiamo molto di più degli accordi di sottofondo di una canzone. Faccio degli esempi: Another One Bites The Dust e Under Pressure dei Queen, Feel Good Inc. dei Gorillaz, Come Together dei Beatles, Seven Nation Army dei The White Stripes (che cantiamo sempre agli stadi! Che poi nell'originale è il riff è stato fatto con una chitarra, ma ormai è diventato di proprietà dei bassisti).
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Naturalmente non sto qua ad analizzare come e quando viene usato il basso nella musica di ieri e di oggi, com'è cambiato e bla bla bla, soprattutto perché non mi specializzo in storia della musica ma sono solo un'ascoltatrice molto aperta.
Ora riesco più a riconoscere nelle canzoni che ascolto se viene usato il basso e in che modo! Riesco ad analizzare meglio la musica che ascolto cercando di focalizzarmi anche più sulla produzione, che sulla voce di chi sta cantando.

È una cosa molto più interessante, che mi sta facendo capire meglio cosa ho davanti invece che dire solo "Bella melodia!", non sapendo neanche che strumenti stanno usando. Sto scoprendo nuove canzoni e una cosa bellissima che puoi fare quando suoni uno strumento è poter "ricreare" la canzone a casa tua. Non sapete che soddisfazione c'è a: ascoltare una canzone, sentire che la linea di basso è bellissima, trovare le note su internet, provare a suonarla e riuscirci. Suonare uno strumento ti aumenta la curiosità e ti fa venire voglia di scoprire sempre cose nuove, sia dello strumento che della musica che ti piace.

Quindi se siete indecisi se provare a buttarvi sul mondo degli strumenti musicali provateci, forse non troverete immediatamente quello che fa più al caso vostro ma vi aprirà molti punti di vista che forse prima ignoravate.


Regaz ditemi se voi suonate uno strumento e se sì fatemi sapere se vi ha influenzati come me e Gek su www.radioimmaginaria.it o scrivendo a [email protected]. Ciao, alla prossimaaaa! <3

Illustrazione di Andrea
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