PREMESSA
Ho iniziato a strimpellare lo scorso dicembre un po' a caso tanto per accompagnare le canzoni che canticchiavo e avevo sempre in testa. Non sono bravo e non parlerò di robe inerenti allo strumento, ma di come ha cambiato me e le mie orecchie, QUINDI, non pensate male e ascoltate la mia, birbanti!
Io sono da molti anni un ascoltatore di musica accanito (nel senso: mi togli le cuffiette e ammazzo me, te e famiglia) e non mi ero mai fatto problemi ad ascoltare un determinato genere musicale, poiché avevo sempre dato più attenzione ai testi che alle strumentali. Dopo due anni passati ad ascoltare indie o rap, mosso da qualche base troppo intrigante, mi sono cimentato nel suonare la chitarra. Ne avevo una classica che usavo alle elementari: quando i miei provavano a farmela apprezzare da piccolo (tentativo epico finito malissimo), e decisi di scambiarla con un'acustica folk che aveva un mio amico. Le corde inizialmente erano durissime e vecchie e i calli non tardarono a venire. Per studiare la prima canzone ci misi 2 mesi (ovviamente Diploma degli Psicologi). Poi venne la quarantena e mi misi a studiare una canzone al giorno: a una certa mi resi conto che era diventato molto facili, erano per il 90% delle volte i soliti 4 accordi e, tra l'altro, mi ero imbattuto in un video che spiegava che era possibile (con qualche aggiustamento) accompagnarci qualsiasi canzone.
Ho iniziato a strimpellare lo scorso dicembre un po' a caso tanto per accompagnare le canzoni che canticchiavo e avevo sempre in testa. Non sono bravo e non parlerò di robe inerenti allo strumento, ma di come ha cambiato me e le mie orecchie, QUINDI, non pensate male e ascoltate la mia, birbanti!
Io sono da molti anni un ascoltatore di musica accanito (nel senso: mi togli le cuffiette e ammazzo me, te e famiglia) e non mi ero mai fatto problemi ad ascoltare un determinato genere musicale, poiché avevo sempre dato più attenzione ai testi che alle strumentali. Dopo due anni passati ad ascoltare indie o rap, mosso da qualche base troppo intrigante, mi sono cimentato nel suonare la chitarra. Ne avevo una classica che usavo alle elementari: quando i miei provavano a farmela apprezzare da piccolo (tentativo epico finito malissimo), e decisi di scambiarla con un'acustica folk che aveva un mio amico. Le corde inizialmente erano durissime e vecchie e i calli non tardarono a venire. Per studiare la prima canzone ci misi 2 mesi (ovviamente Diploma degli Psicologi). Poi venne la quarantena e mi misi a studiare una canzone al giorno: a una certa mi resi conto che era diventato molto facili, erano per il 90% delle volte i soliti 4 accordi e, tra l'altro, mi ero imbattuto in un video che spiegava che era possibile (con qualche aggiustamento) accompagnarci qualsiasi canzone.
Scosso dall'accaduto, dopo aver realizzato qualche cover acustica di Sfera e della DPG, mi resi conto che la chitarra non era solo quello, mI poteva dare molto ma molto di più: le solite canzoni iniziarono a stufarmi e mi rendevo conto di quanto fossero uguali l'una con l'altra e ripresi una playlist rock che i miei amici si pompano sempre e mi feci una cultura sui Dire Straits, sui Pink Floyd e un po' su tutta quella wave. Una volta, infatti, non mi piaceva ascoltare musica inglese, proprio perché non riuscivo a capire i testi; ora, invece, ho imparato ad andare oltre questo aspetto per godermi le varie sonorità. Spesso mentre ascolto la musica mi piace scomporre i vari strumenti e cerco di capire cosa stanno suonando (mi piacerebbe saper suonare il primo strumento che mi capita sotto mano). Infatti, iniziando a studiare questi pezzi, trovo sempre più difficoltà, ma che mi sprona a migliorare (nonostante mi astenga categoricamente dal cantare). Un'altra cosa che mi ha insegnato la chitarra è stata apprezzare la musica strumentale, che una volta mi dava fastidio e ritenevo incompleta. In conclusione, per passare dalla trap ignorante al jazz è bastato prendere in mano una sei corde.
Credits: Illustrazione di Carlotta Forni