Siete grandi amanti dell'estate? Siete contornati da persone che sclerano tutto l'anno scolastico come voi perchè non vedono l'ora che arrivi? Non credete nell'esistenza di qualcuno che possa odiarla? BENE ECCOMI QUI A SBRICIOLARVI LE CERTEZZE. Avete di fronte, o meglio, state leggendo dello 0,00001% della popolazione mondiale e cioè ME.
Esemplare di una specie prossima ad estinguersi di odiatori estivi, tra qualche anno probabilmente mi vedrete esposta in un museo. Perciò consiglio di prendere appunti perchè vi trovate di fronte ad un vero e proprio caso da studio. Veniamo al dunque, il mio odio per l'estate può essere facilmente riassunto (per i più schematici), in tre punti fondamentali:
Esemplare di una specie prossima ad estinguersi di odiatori estivi, tra qualche anno probabilmente mi vedrete esposta in un museo. Perciò consiglio di prendere appunti perchè vi trovate di fronte ad un vero e proprio caso da studio. Veniamo al dunque, il mio odio per l'estate può essere facilmente riassunto (per i più schematici), in tre punti fondamentali:
IL CALDO
È pomeriggio e il mio brillante inconscio decide che per puro masochismo, ho voglia di gelato. Il gelataio però, guarda caso, sta esattamente a 2 km da casa mia... sotto il sole, senza neanche un alberello striminzito. Risveglio la mia forza di volontà con un secchio di acqua gelida, esco da casa e comincio a camminare. Arrivo e mi aspetta una folgorante fila di persone, aspetto con una pazienza che non ho mai creduto di avere, ma di questo parleremo nel terzo punto. Preso il mio tesssssoro, torno a casa e sulla porta mi accorgo che ai miei piedi si sta rapidamente formando un laghetto di sudore con papere annesse, alzo gli occhi al soffitto.
Decido di fare una luuuunga doccia ghiacciata, per illudermi di avere un po' di sollievo. Il tempo di asciugarmi i capelli (che sono corti , quindi tipo 5 minuti) e ritorno precisamente come prima, zuppa dalla testa ai piedi. Sento il mio intelletto imprecare mentre evaporo in giro per casa completando il ciclo dell'acqua il triplo più rapidamente. Esco in balcone alla disperata ricerca di un qualche venticello mandato dal cielo, aspetto... e se ho la grazia di ricevere un po' di brezza guarda caso È CALDA.
È pomeriggio e il mio brillante inconscio decide che per puro masochismo, ho voglia di gelato. Il gelataio però, guarda caso, sta esattamente a 2 km da casa mia... sotto il sole, senza neanche un alberello striminzito. Risveglio la mia forza di volontà con un secchio di acqua gelida, esco da casa e comincio a camminare. Arrivo e mi aspetta una folgorante fila di persone, aspetto con una pazienza che non ho mai creduto di avere, ma di questo parleremo nel terzo punto. Preso il mio tesssssoro, torno a casa e sulla porta mi accorgo che ai miei piedi si sta rapidamente formando un laghetto di sudore con papere annesse, alzo gli occhi al soffitto.
Decido di fare una luuuunga doccia ghiacciata, per illudermi di avere un po' di sollievo. Il tempo di asciugarmi i capelli (che sono corti , quindi tipo 5 minuti) e ritorno precisamente come prima, zuppa dalla testa ai piedi. Sento il mio intelletto imprecare mentre evaporo in giro per casa completando il ciclo dell'acqua il triplo più rapidamente. Esco in balcone alla disperata ricerca di un qualche venticello mandato dal cielo, aspetto... e se ho la grazia di ricevere un po' di brezza guarda caso È CALDA.
LE ZANZARE
Dopo aver passato una notte, che è meglio non ricordare per le varie imprecazioni che non sapevi di conoscere seguite da inconcludenti schiaffoni, compri la racchetta tattica a 10 euro per fare il figo, disprezzando quella del povero cinese sotto casa tua cui hai tolto la fiducia. Soddisfatto trascorri sereno e ingenuo la tua giornata. Al dunque poi, ti ritrovi alle 2 di notte a scoprire che non batte un colpo, nessun eccitante scrocchio di vittoria. Sei abbastanza rintronato per decidere di provarla su te stesso (sadicamente) per mettere fine a tutti i tuoi dubbi e, con una certa aria di superiorità, infili l'indice all'interno del circuito, prendi una schicchera che passerà alla storia e per un momento ti fanno pena anche le zanzare.
Decidi di osservare un minuto di silenzio a memoria di tutti i caduti. -Tratto da una storia VERA- A seguito di questo esperimento, che nemmeno Galileo, decreti che la racchetta FUNZIONA! Premi il bottone e la fatidica lucetta rossa si infervora, a quel punto, colto da forte euforia, ammolli un rovescio che neanche Federer (famoso giocatore di tennis), alla succhiasangue e fallisci pateticamente.
Vedi la zanzara spisciarsi davanti ai tuoi occhi o meglio, la senti sghignazzare dentro il tuo orecchio, con quel ronzio che ti fa partire un istinto di mutilarti che Van Gogh può solo invidiare. Cerchi riparo sotto le lenzuola (se ne hai, altrimenti puoi anche prendere coscienza che questa notte mi sa che non dormirai, facci pace... capita) ma, guarda caso, fa un caldo incredibile! Quindi, (ti chiedo scusa per la tragicità ma ormai so come vanno a finire queste cose) non dormirai lo stesso, bello oh! Che figata!
Dopo aver passato una notte, che è meglio non ricordare per le varie imprecazioni che non sapevi di conoscere seguite da inconcludenti schiaffoni, compri la racchetta tattica a 10 euro per fare il figo, disprezzando quella del povero cinese sotto casa tua cui hai tolto la fiducia. Soddisfatto trascorri sereno e ingenuo la tua giornata. Al dunque poi, ti ritrovi alle 2 di notte a scoprire che non batte un colpo, nessun eccitante scrocchio di vittoria. Sei abbastanza rintronato per decidere di provarla su te stesso (sadicamente) per mettere fine a tutti i tuoi dubbi e, con una certa aria di superiorità, infili l'indice all'interno del circuito, prendi una schicchera che passerà alla storia e per un momento ti fanno pena anche le zanzare.
Decidi di osservare un minuto di silenzio a memoria di tutti i caduti. -Tratto da una storia VERA- A seguito di questo esperimento, che nemmeno Galileo, decreti che la racchetta FUNZIONA! Premi il bottone e la fatidica lucetta rossa si infervora, a quel punto, colto da forte euforia, ammolli un rovescio che neanche Federer (famoso giocatore di tennis), alla succhiasangue e fallisci pateticamente.
Vedi la zanzara spisciarsi davanti ai tuoi occhi o meglio, la senti sghignazzare dentro il tuo orecchio, con quel ronzio che ti fa partire un istinto di mutilarti che Van Gogh può solo invidiare. Cerchi riparo sotto le lenzuola (se ne hai, altrimenti puoi anche prendere coscienza che questa notte mi sa che non dormirai, facci pace... capita) ma, guarda caso, fa un caldo incredibile! Quindi, (ti chiedo scusa per la tragicità ma ormai so come vanno a finire queste cose) non dormirai lo stesso, bello oh! Che figata!
LE ORDE DI PERSONE
Partendo dal presupposto che di solito quando esco a fare una passeggiata sulla spiaggia (abito al mare) siamo in tre: io, me stessa e me medesima, ritrovarmi a camminare sui tappeti di persone mi fa un effetto un tantino strano. Questo perchè d'estate, nonostante il classico dilemma mare/montagna, vanno TUTTI al mare (non si accettano negazionisti) e non parlo solo di stabilimenti e spiagge libere ma soprattutto ed inaspettatamente anche delle spiaggette nascoste alla vista contornate di scogli/ vegetazione alle quali arrivi solo con gli elicotteri e isolette dei naufraghi.
Tutto questo si può riassumere con la mia voglia di andare ad abitare sul cucuzzolo, ma in mancanza di meglio decido di andare a girare per negozi con 40° gradi all'ombra (big brain). Il fatto è, che anche questa opzione si rivela più che fallimentare perchè c'è la fila anche nell'ultimo dei negozietti in periferia. Nessuno sa più cosa fare, panico, mi giro e osservo le decine di facce esaurite cui la mia va sempre più somigliando.
Partendo dal presupposto che di solito quando esco a fare una passeggiata sulla spiaggia (abito al mare) siamo in tre: io, me stessa e me medesima, ritrovarmi a camminare sui tappeti di persone mi fa un effetto un tantino strano. Questo perchè d'estate, nonostante il classico dilemma mare/montagna, vanno TUTTI al mare (non si accettano negazionisti) e non parlo solo di stabilimenti e spiagge libere ma soprattutto ed inaspettatamente anche delle spiaggette nascoste alla vista contornate di scogli/ vegetazione alle quali arrivi solo con gli elicotteri e isolette dei naufraghi.
Tutto questo si può riassumere con la mia voglia di andare ad abitare sul cucuzzolo, ma in mancanza di meglio decido di andare a girare per negozi con 40° gradi all'ombra (big brain). Il fatto è, che anche questa opzione si rivela più che fallimentare perchè c'è la fila anche nell'ultimo dei negozietti in periferia. Nessuno sa più cosa fare, panico, mi giro e osservo le decine di facce esaurite cui la mia va sempre più somigliando.
A I U T O
Alla fine della fiera (piena di file e caldo) decidiamo con mia madre di salire in montagna. Si rivela essere la scelta vincente, nonostante gli 800 km di macchina, (vi risparmio la parentesi su caldo e zanzare tanto a sto punto, se avete studiato bene, sapete dove vado a parare). Qui per lo meno, è pieno di persone ma disperse nei boschi e non sempre in procinto di tornare (sto solo facendo delle ipotesi), il che mi fa tirare un sospiro di sollievo. Lancio un occhiata sollevata alla capretta che ho vicino che mi guarda di rimando inquietata mentre sgranocchio il mio panino allo speck. Scopro che da grande potrei fare l'eremita.
Ora che avete avuto modo di studiare questo caso umano, sarete più che pronti per un interrogazioncina di inizio scuola (ok, la smetto di mettere ansia). Se anche voi fate parte di questa specie o conoscete qualcuno che ne fa parte, per favore (è un ordine posto con le buone), fatemelo sapere , mi risollevereste la coscienza e mi sentirei un po' meno discriminata e prossima all'estinzione. Grazie.
Per donare qualcosa (si accetta anche cibo) a favore dei casi umani, scriveteci ad adottanchetundisagiato.com o in alternativa, che è anche meglio a [email protected] (il primo è un sito dove vi rapiscono e di nascosto vi portano in una spiaggia affollata a 40°C, non apritelo).
Un caso umano in incognito Giulia
Alla fine della fiera (piena di file e caldo) decidiamo con mia madre di salire in montagna. Si rivela essere la scelta vincente, nonostante gli 800 km di macchina, (vi risparmio la parentesi su caldo e zanzare tanto a sto punto, se avete studiato bene, sapete dove vado a parare). Qui per lo meno, è pieno di persone ma disperse nei boschi e non sempre in procinto di tornare (sto solo facendo delle ipotesi), il che mi fa tirare un sospiro di sollievo. Lancio un occhiata sollevata alla capretta che ho vicino che mi guarda di rimando inquietata mentre sgranocchio il mio panino allo speck. Scopro che da grande potrei fare l'eremita.
Ora che avete avuto modo di studiare questo caso umano, sarete più che pronti per un interrogazioncina di inizio scuola (ok, la smetto di mettere ansia). Se anche voi fate parte di questa specie o conoscete qualcuno che ne fa parte, per favore (è un ordine posto con le buone), fatemelo sapere , mi risollevereste la coscienza e mi sentirei un po' meno discriminata e prossima all'estinzione. Grazie.
Per donare qualcosa (si accetta anche cibo) a favore dei casi umani, scriveteci ad adottanchetundisagiato.com o in alternativa, che è anche meglio a [email protected] (il primo è un sito dove vi rapiscono e di nascosto vi portano in una spiaggia affollata a 40°C, non apritelo).
Un caso umano in incognito Giulia
Credits
Illustrazione Copertina di Maria