ue uagliu bell stu rap

Perchè ascoltiamo la musica napoletana?
Pubblicato da Giulia M il 25/06/2020 in Pop
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Dopo l'uscita della hit di Shablo M' Manc con le collaborazioni di Sfera Ebbasta e Geolier, io e il mio amico/collega Marco ci siamo resi conto dell'importanza della lingua napoletana nel rap italiano.
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Infatti la canzone napoletana ha una storia che può risalire al periodo di Federico II, quindi XIII secolo, ma solo nell'Ottocento ha raggiunto una discreta popolarità nello Stivale. Anche nel secolo successivo vi sono stati molti cantanti napoletani che hanno avuto particolare successo come Renato Carosone, Massimo Ranieri e Pino Daniele. Sarebbe bello parlare di loro, ma in questo articolo mi voglio concentrare particolarmente sul Rap. Siamo nel 1993, parellelamente all'esplosione della musica neomelodica, i 99 Posse, band che prende il nome dal centro sociale Officina 99, cavalca l'onda dell'Hip Hop Italiana facendo uscire il suo primo album Curre curre Guaglio, che oltre all'omonima traccia contiene anche la celebre Rigurgito Antifascista. La particolarità della band era unire la musica etnica napoletana al reggae, alternando parti in italiano e in dialetto, e, come si può intuire, era politicamente schierata e attiva localmente.

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Non erano soliti usare l'italiano nei propri testi invece i Co' Sang, duo formato nel 1997 da Ntò e Luchè (quest'ultimo diventato sempre più famoso anche dopo lo scioglimento), che hanno scritto un pezzo di storia nell'hip hop napoletano, arrivando a fare featuring con Marracash, Inoki e i Club Dogo.
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Una parentesi va concessa anche a Clementino e Rocco Hunt, che, sebbene il primo rappasse principalmente in italiano, sono partiti dall'underground (ricordiamo la strofa tagliente di Rocco Hunt in King Supreme) per poi prendere una piega più commerciale e hanno partecipato anche al Festival di Sanremo. Ora invece fra le nuove leve più promettenti annoveriamo il misterioso Liberato, Barracano, Speranza e il già citato Geolier. Probabilmente gli ultimi due sono i più famosi in Italia, ma allo stesso tempo i meno comprensibili per un ascoltatore del Nord. Questo accade per lo stesso motivo secondo cui ascoltiamo canzoni Pop o Rap americane, canticchiandole anche, conoscendo solo le parole del titolo. Il punto forte dei due rapper è il loro flow, che basta loro per trasmettere musica ed emozioni.

Parlare in dialetto comunque aumenta la credibilità dei rapper e, paradossalmente, aumenta l'empatia con l'ascoltatore. La lingua napoletana tra l'altro è molto musicale e probabilmente, a differenza degli altri dialetti, parlati principalmente dagli anziani, è destinata a sopravvivere a lungo. Spero davvero che questo viaggio nel mondo della musica vi sia piaciuto, magari la prossima volta posso portarvi altre canzoni di altri dialetti! Sono sicuro che ce ne saranno moltissimi altri. Se avete consigli mandatemi una mail a [email protected], ci sentiamo alla prossima. Ciaooo

Illustrazione di Carlotta Forni
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