Generazione psicologi

Pubblicato da Jack il 18/06/2020 in Pop
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Essere nati negli anni '00 non è per niente facile: mentre una volta era abbastanza comune scegliere la propria occupazione terminati gli studi, la nostra generazione sente il futuro come un peso non indifferente. Infatti, date le continue rivoluzioni tecnologiche, si dice che avrà successo solo chi si inventerà un mestiere, perché appunto, ogni lavoro potrebbe diventare obsoleto.

Per tirare subito una somma, se fra le scorse generazioni vi era un distacco reciproco "costante" (per me è difficile usare termini come questo, spero di rendere il significato), probabilmente ora è incrementata la lontananza con le visioni del mondo che hanno i genitori. Cambiamenti di trend e valori oggi sono all'ordine del giorno. Tutto ciò causa più frequenti incomprensioni e liti domestiche e, di conseguenza, spinge gli adolescenti a crogiolarsi in solitudine o a rifugiarsi in qualcosa (di lecito o meno) o qualcuno, portando le incomprensioni a livelli esponenziali.

Mi hanno detto che
Le persone migliori rimangono da sole
Che non posso più fare sempre come mi pare
Che il problema in Italia è la mia generazione
Mi hanno detto che
Le persone come me rendono il mondo peggiore
Non resta che guardare questo mondo che cade
Generazione Psicologi
Ma noi abbiamo l'amore e loro hanno le pistole
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La voce di questa instabilità esce da due microfoni: si sta parlando del duo PSICOLOGI, formato dal romano Lil Kvneki e dal napoletano Drast. Entrambi classe 2001 si sono conosciuti nel giro del SoundCloud rap italiano, e dopo qualche collaborazione sparsa hanno avviato all'inizio del 2019 un progetto insieme. Fino alla pubblicazione della traccia "DIPLOMA//PSICOLOGI" i ragazzi non erano conosciuti a livello nazionale e non avevano un nome d'arte; il brano poi ha realizzato 100k ascolti nelle prime settimane dall'uscita su YouTube e data l'incomprensione dei fan (non abituati ai doppi titoli tipici di soundcloud), hanno accettato di chiamarsi PSICOLOGI, nome col quale avevano raggiunto una discreta notorietà.

Dopo il drop di due EP, 2001 e 1002, un tour estivo e uno invernale, interrotto dalla pandemia di Covid-19 (e io che dovevo andare alla loro serata al Rock in Roma), Alessio e Marco, nomi di battesimo degli artisti, hanno ritenuto che fosse il momento di pubblicare il loro primo album Millennium Bug, uscito il 12 giugno. È inutile che lo descriva musicalmente, dati i numerosissimi crossover fra generi e i cambiamenti di stile, ma per darvi un'idea generale e convincervi ad ascoltare l'album, posso dirvi che spaziano dall'indie al rap, ma ho notato qualche influenza di techno, rock e... bossa nova (un po' azzardato, ma non troppo).
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L'ultima carta che ho per convincervi è sicuramente dirvi che i temi dei testi non sono mai banali: l'amore, ma usato come metafora della ricerca della distrazione e della spensieratezza, sia nella tranquillità sia nel dolore; l'amicizia, ma non quella "per passare il tempo", quella della sofferenza per gli altri, della mancanza e del supporto nelle difficoltà; la voglia di cambiare gli schemi, arricchita con attacchi politici, senza far passare l'idea di voler scalare questa società, tipica del rap contemporaneo;

La droga, senza infamia e senza lode, vista come un passaggio fondamentale della loro crescita; infine non per importanza, c'è un'assenza di ostentazione, dai vestiti, ai soldi, alle loro capacità, che forse non sono state colte al massimo. Dalla prima volta che ho ascoltato Alessandra, mi sono innamorato di questi ragazzi di cui non avevo mai sentito parlare prima d'allora. Gli PSICOLOGI, che possono piacere oppure no, sono i migliori ambasciatori della nostra generazione che abbia mai ascoltato e spero che la loro voce arrivi ovunque.

Credits

Foto di Nina Ferrari

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