Bella rega! Questo è "Cioè nel senso" lo spazio di Radioimmaginaria interamente dedicato ai giornalini scolastici. Allora funziana così: ogni settimana selezioniamo un giornalino scolastico tra tutte le scuole d'Italia e vi facciamo leggere qui sotto l'articolo che ci è piaciuto di più.
Questa volta abbaimo deciso di scegliere Skakki nostri, il giornalino del Liceo A. Scacchi di Bari.
L'articolo si chiama "Masquerade" e l'ha scritto Roberta
Questa volta abbaimo deciso di scegliere Skakki nostri, il giornalino del Liceo A. Scacchi di Bari.
L'articolo si chiama "Masquerade" e l'ha scritto Roberta
Si è spesso travolti da quel turbine di pensieri, opinioni e commenti di terze persone, disposte in ogni momento a dire la loro riguardo al modo in cui ti vesti, ti trucchi, ti atteggi, parli e le tue abitudini. Magicamente, nell'istante in cui si presenta l'occasione di esprimere le proprie critiche, qualsiasi asino analfabeta si rivela un intellettuale esperto circa qualunque campo, padrone delle circostanze e signore della conoscenza. È per questo che preferiamo progettare, elaborare e costruire con accuratezza, seduti ad un tavolino, la "figura" a cui vorremmo disperatamente assomigliare, spingendoci a tutto pur di imitarla, nonostante, alla fine, essa non si riveli per quello che è davvero: una misera bambola retta da fili di apparenza e illusione.
Vale la pena, dunque, lasciarsi influenzare e mutare, sconvolgere, turbare da anonimi individui, che non possiedono neanche la più pallida idea di chi siamo? È possibile che la nostra indole possa essere così schiacciata e la nostra essenza a tal punto plagiata da mere insinuazioni altrui? E infine, è davvero concepibile che esseri talmente belli e unici, quali sono gli esseri umani, apprezzino tanto l'omologarsi l'uno all'altro e il falciare qualsiasi accenno di fantastica originalità altrui? A quanto pare, sì.
Vale la pena, dunque, lasciarsi influenzare e mutare, sconvolgere, turbare da anonimi individui, che non possiedono neanche la più pallida idea di chi siamo? È possibile che la nostra indole possa essere così schiacciata e la nostra essenza a tal punto plagiata da mere insinuazioni altrui? E infine, è davvero concepibile che esseri talmente belli e unici, quali sono gli esseri umani, apprezzino tanto l'omologarsi l'uno all'altro e il falciare qualsiasi accenno di fantastica originalità altrui? A quanto pare, sì.
La verità è che gli uomini aspirano con tutti se stessi ad essere osservati, contemplati e amati. Ma che la loro fama si protragga per anni, decenni o secoli, questo non avrà alcuna rilevanza: la loro sete di gloria sarà rinnovata e i loro bisogni triplicati, nuovamente. Tutto ciò che appare necessario ammettere, se non essenziale, è quanto ognuno di noi abbia sudato e lavorato sodo per conquistare l'immagine di cui gode nel presente. Tuttavia, nonostante si stagli perfetta e limpida sul palcoscenico del mondo essa non si dimostra poi tanto diversa da un cristallo retto da un filo, appena sul baratro di uno strapiombo: facilmente scalfibile, indifeso e in stato di precaria instabilità. Non c'è anima che ci conosca o che ci ami per davvero.
"L'individuo ha sempre dovuto lottare per non essere sopraffatto dalla tribù. È un duro lavoro. Se tenterete, sarete spesso soli e a volte spaventati. Ma nessun prezzo da pagare è troppo alto per il privilegio di appartenere a se stessi."
-Rudyard Kipling, in "Interview with an Immortal" di Arthur Gordon per il Reader's Digest, 1935.
"L'individuo ha sempre dovuto lottare per non essere sopraffatto dalla tribù. È un duro lavoro. Se tenterete, sarete spesso soli e a volte spaventati. Ma nessun prezzo da pagare è troppo alto per il privilegio di appartenere a se stessi."
-Rudyard Kipling, in "Interview with an Immortal" di Arthur Gordon per il Reader's Digest, 1935.
Mi raccomando, se anche la vostra scuola ha un giornalino scolastico scriveteci una mail a [email protected] e la prossima volta leggeremo sicuramente il vostro! Ci sentiamo la prossima settimana, ciaooooo
Credits
Illustrazione di Jasmine Abd El Gelil
Illustrazione di Jasmine Abd El Gelil