La mia quarantena

Giulia
Pubblicato da Giulia il 14/05/2020 in Detective
Copertina dell'articolo
Ciao a tutti! Qui Giulia da Roma... vi sembra che la quarantena non finisca mai? (cosa per altro abbastanza vera al momento), avete esaurito idee per svagarvi? Concluso le partite di cinque/sei ore a monopoli o risiko con vostro padre, madre, nonna, cane, pesce rosso, cugina di secondo grado in videochiamata? Consumato
spotify, trangugiato fino all'ultima puntata dell'ultima delle serie esistenti su Netflix e nel complesso avete dato fondo alle riserve di voglia di vivere che avevate?

BENVENUTI NEL MIO MONDO!

Quindi forse è per questo che state leggendo questo o forse, se preferite le banalità, ci siete finiti e basta, bazzicando per il sito. In ogni caso, sappiate che siete in ottima compagnia. Davvero tante, tante, tante ma tante persone al momento sono annoiate come voi me compresa, quindi potete sentirvi un po' meno soli, cosa che vi consolerà almeno un pochino, ne sono certa. Quando mi hanno chiesto di scrivere questa lista, al momento, il mio cervello si era rifugiato in un angoletto a piangere in punizione, apatia intellettiva totale, zero idee e poi piano piano evidentemente si è dato una svegliata o forse è stato costretto da me stessa con le cattive (spero che non mi denunciate per maltrattamento di encefalo, grazie in anticipo) e ha finalmente realizzato che effettivamente ci sono parecchie cose che ho imparato e disimparato "grazie" a questa meravigliosa quarantena che ci ha rinchiusi tutti amorevolmente dentro casa.

E quindi bando alle ciance e ciancio alle bande (forse non era così...) Ecco i miei dieci punti su cosa ho imparato e cosa non so più fare grazie alla quarantena, spero possiate ritrovarvi in qualcuno :)
Immagine decorativa
Ho imparato
1 Che adoro andare in bicicletta di notte.
2 Che i podcast sono sottovalutati.
3 Che adoro vedere film in inglese e nel complesso adoro l'Inglese.
4 Che la amatriciana e la cacio e pepe creano dipendenza (non è uno scherzo).
5 Che non posso fare i compiti senza le mie penne preferite (sono una maniaca).
6 Che devo smetterla di imparare a cucinare per bene, perché è controproducente per il peso di tutti.
7 Che guardare i tramonti dalla strada non mi fa lo stesso effetto che dalla spiaggia.
8 Che nonostante non abbia Instagram (per scelta) riesco comunque a perdere una barca di tempo su Pinterest.
9 A schioccare le dita (solo la mano destra però, sulla sinistra sto ancora lavorando)
10 Che tutti sanno schioccare le dita ma non mi bullizzate per questo.

Non so più
1 Capire quando ho tempo libero o meno.
2 Ascoltare fino in fondo tuuuutte le lezioni senza distrarmi per osservare persone che fanno cose stupide su pinterest (provateci, c'è gente con menti geniali incomprese).
3 Controllare gli istinti omicidi verso la mascherina che mi appanna costantemente gli occhiali (sì, ti amo anch'io mascherina).
4 Evitare di infilarmi una felpa a caso sopra il pigiama per risultare decente all'interrogazione al
posto di vestirmi come i comuni mortali.
5 Ricordarmi le cose (questo punto cade a fagiuolo, perché puntualmente avevo dimenticato di
scriverlo).
6 Mangiare ad un orario decente.
7 Smettere di pensare.
8 Studiare senza avere sotto la radio (cosa che trovavo impossibile fino all'inizio della quarantena).
9 Che sapore hanno i ravioli fatti a mano di mia nonna (ma spero di riscoprirlo al più presto).
10 Se e quando potrò tornare ai miei vagabondaggi in giro per il mondo.

Eccoli qui tutti carini ad osservarmi in maniera inquietante, e mi viene da chiedermi: voi? Voi che leggete, cosa avete imparato e cosa avete perso nel buio della dimenticanza? Se vi va di placare la curiosità di questa personcina che ha scritto sta "robba" che ormai avete finito di leggere o se, più semplicemente ne avete voglia e basta, scriveteci a [email protected] e saremo molto felici di leggere i VOSTRI dieci punti!! Quindi come si suol dire, bella raga giorno de paga ce se becca alla prossima. (Spero mi perdonerete il rigurgito di pura romanità, ma mi sentivo ispirata).

Un'ispirata Giulia.


Credits
Foto di Nina Ferrari

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