I Cani, Il miglior amico dell'indie

Pubblicato da Giulia M il 23/04/2020 in Pop
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Sono anni oramai che ogni giorno che passa esce un nuovo cantante indie (continuerò a usare questa parola per tutto l'articolo per abitudine, se siete pignoli, fate finta ci sia scritto itpop, se non sapete di cosa parlo c'è un articolo a riguardo, ndr). Tralasciando i più famosi Gazzelle, Calcutta e i Pinguini Tattici Nucleari, spesso i nuovi emergenti vengono snobbati. Questo perché gli ascolatori notano una grande presenza di clichè di quell'immaginario del mondo indie come la musica su vinile, i gelati condivisi, i falò sulla spiaggia e via discorrendo.

Ma andiamo un po' indietro. Siamo nella Roma del 2010. Su SoundCloud iniziano a comparire i singoli di una certa band anonima: "I pariolini di 18 anni" e "Wes Anderson". I brani, nonostante non siano sponsorizzati ottengono un forte riscontro. Il nome degli artisti è I Cani: si caratterizzano per pubblicare delle foto di cani come copertine dei singoli e per i sintetizzatori che si impongono sul disegno della quotidianità degli adolescenti benestanti romani. Senza una critica e un impegno politico, solo per raccontare.

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Passa un anno e il 3 giugno 2011 "Il sorprendente album d'esordio de I Cani" (non questionate, già il titolo vi dice di cosa sto parlando) esce su iTunes e nelle prime 24 ore arriva al 16o posto degli album alternative rock più venduti. Neanche una settimana dopo esce il loro primo videoclip per il brano "Hipsteria", dove lo storytelling della ragazza viene ripercorso attraverso delle Polaroid (veramente molto indie). Il 12 giugno I Cani si esibiscono al MI AMI Festival di Milano coprendosi il volto con un sacchetto (sì bravi, come il papà di Chester dei Fantagenitori), come avevano già fatto nelle precedenti interviste, ma questi vengono tolti dopo l'esecuzione del primo brano, mostrando per la prima volta gli artisti che vi si celano dietro: il frontman viene identificato in Niccolò Contessa, precedentemente impegnato nella band elettropop dei TAVRVS. Viene praticamente confermata l'ipotesi che si tratti di una onemanband dato che gli altri artisti sul palco appartengono alla formazione degli Ancien Régime. Nonostante questo, Contessa preferisce mantenere un formale anonimato nelle interviste fino all'uscita del secondo album "Glamour" (2013), dove la scenografia dei testi non si limità più a Roma e il cantautore tratta di temi più profondi come la felicità, l'ansia e talvolta sfocia in qualche storytelling ("Come Vera Nabokov").




Non mi commuovono le storie coi sensi di colpa
Non m'interessa l'opinione di chi la sa lunga
Io voglio raccontare e voglio che mi si racconti
Perché anche il poco che sappiamo è meglio di niente

(Introduzione – I Cani, da Glamour)




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Parallelamente ai suoi progetti da cantante, Contessa, raggiunta una discreta fama, sprona un giovane cantautore di Latina a lavorare per il suo primo disco. Quest'ultimo era Calcutta, il disco mainstream, ma questa è un'altra storia.

Dopo tre anni da Glamour, il cantautore romano pubblica l'album "Aurora", che incorona il suo successo coi singoli "Non finirà", diventata una hit radiofonica, e "Il posto più freddo", probabilmente la canzone più conosciuta. Anche qua si sente un cambiamento di stile da parte dell'autore: le sonorità sono più pop e le melodie più tristi, mentre i testi affrontano più spesso l'amore e la sofferenza della separazione.

Succesivamente Contessa è partito per il suo terzo tour e soltanto per la pubblicazione del singolo del 2018 "Nascosta in Piena Vista", che riprende il mood degli ultimi lavori (e, sfortunatamente, non ha anticipato un quarto album), si è messo in luce... ma se vi dicessi che ha composto due colonne sonore?, e "La musica non c'è" di Coez?, e il suo album "È sempre bello"?, e "Merce Funebre" di Tutti Fenomeni? Ecco, oltre ad aver prodotto questi, il cantautore ha anche collaborato nella scrittura della famossissima hit che ha ragiunto 100 milioni di ascolti su YouTube.

Concludendo il discorso iniziale, I Cani, con le loro descrizioni, i loro scenari e le loro sonorità, hanno gettato le basi per quello che noi chiamiamo indie, rivoluzionando la storia della musica italiana, e anche se Contessa non si trova spesso al centro dell'attenzione, la sua presenza, diretta o indiretta, si sente davvero ovunque
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