Una scuola per stupidi

Pubblicato da Charlie il 06/02/2020 in Detective
Copertina dell'articolo
Bella rega! Qualche giorno fa sono stato all'open day della mia scuola. Faccio un liceo perchè l'ho scelto, mi andava di fare quella scuola lì, so che è strano ma è la verità giuro che non sono un secchione. So che molti di voi stanno finendo le medie e proprio in questi giorni hanno dovuto decidere cosa fare della propria vita, è ufficiale, scegliere la scuola superiore è un incubo. Ti mette proprio a dura prova perchè non sai cosa fare, i tuoi genitori ti rompono le palle e i prof. iniziano a spedire ad ogni studente una roba strana che chiamano "consiglio orientativo".

Se avete più di 13 anni sicuramente sapete di cosa sto parlando. E' quel foglietto che arriva a casa ad ogni ragazzo insieme alla pagella dove i prof, pensando di conoscere a fondo l'indole dei propri studenti, consigliano l'indirizzo che più dovrebbe essere adatto ad ogni ragazzo. In realtà la storia è molto meno profonda di quanto sembra: vai bene in italiano? Classico. Vai bene in matematica? Scientifico. Vai bene in tutto? Fai quello che ti pare. Fai schifo? Professionale.
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In realtà questa cosa potrebbe anche funzionare. Ho sempre avuto un'opionione molto buona dei professori perchè penso che proprio grazie alla loro esperienza abbiano iniziato a conoscere ogni studente, cioè parliamoci chiaro, interrogazioni e voti rossi a parte condividiamo con i nostri prof. più di 5 ore al giorno 6 giorni su 7. Vedo la mia prof di italiano più di mia sorella, si presume che un po' siano riusciti a capire qualcosa di me, a quanto pare però non è sempre così e lo dimostrano questi assurdi consigli orientativi. E se si sbagliano e consigliano a quello che potrebbe diventare il futuro Dante di fare lo scientifico? Se non riescono a cogliere le passioni dei ragazzi? Se qualcuno con le idee già chiare si vede assegnato un indirizzo diverso da quello che vorrebbe intraprendere? E' un gran bel problema!
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La cosa più brutta è che la scelta della scuola superiore ti etichetta e a seconda della scuola che scegli diventi a prescindere uno stereotipo di persona. Questa è una cosa gravissima soprattutto perchè i ragazzi, che non hanno ancora le idee chiare, finiscono per scegliere lo stereotipo di studente che vorrebbero essere, quello che piace di più, senza dare peso alle proprie passioni e al futuro. E così la gente va ai licei perchè lì ci sono le persone più intelligenti, e tra i licei si sceglie il liceo scientifico perchè è quello che dà più sbocchi. Il classico è per gli alieni che parlano greco, l'artistico per i drogati, il tecnico per quelli intelligenti (ma non come quelli del liceo) e i professionali sono dei riformatori con banchi e sedie. Senza tenere conto che moltissima gente uscita da tecnici e professionali sta girando il mondo, fa roba fighissima e guadagna un botto. Basta con ste classificazioni, sono cagate!
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Cosa c'entra sta roba con i consigli delle medie? C'entra eccome perchè sono proprio queste "etichette" che danno origine a tutti gli stereotipi. A rimetterci di più sono i professionali, la gente pensa che siano scuole inferiori, per quelli che non vogliono studiare, per casinisti. Lì i ragazzi fanno quello che vogliono, prendono a parolacce i prof, distruggono i banchi e tutte quelle cose brutte che poi vanno a finire sui telegiornali. Il vero problema è che sembra quasi che anche i prof. si siano adattati a questa situazione perchè consigliano sempre ai regaz più molesti di fare proprio i professionali, come se non possano fare nient'altro, stupidi per natura.

Ora non dico che tutti debbano fare i licei, molti non sono portati o non ne hanno semplicemente voglia. Penso solo che fino a quando tratteremo gli istuti tecnici e professionali come "prigioni" nelle quali spedire a calci in culo la gente che non ha voglia di fare niente non avremo capito nulla della scuola. I professori forse dovrebbero aiutarci a scoprire le nostre passioni, e non a sbolognarci nella prima scuola per fancazzisti. Ve lo dice uno che fa il classico e che un motorino elettrico non sa nemmeno cosa sia. Abbiamo bisogno di voi!

Credits

Illustrazioni di Gabriela Plich e Carlotta Forni

Foto di Radioimmaginaria

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