La violenza va di moda?

Pubblicato da Charlie il 30/01/2020 in Detective
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Bella rega! Come probabilmente sapete già il 27 gennaio è stata la giornata della memoria, una ricorrenza internazionale nella quale si commemorano ogni anno le vittime dell'Olocausto. Forse ne avete parlato a scuola, forse i prof vi hanno fatto una lezione sulla Shoah o i rappresentanti di istituto hanno indetto assemblee straordinarie a tema II Guerra Mondiale.

Io non lo so, dico così perchè sono tutte cose che in questi anni ho fatto, e anche se avere la consapevolezza del passato è necessario per conoscere quello che è successo, penso che l'unico anno in cui mi è davvero rimasto un ricordo indelebile di questa giornata è stato in terza media quando è venuto a parlarci a scuola un sopravvissuto ai campi di concentramento. Ho saputo che due anni fa è morto e ci sono rimasto molto male perchè vedere un nonnino così dolce parlare di una cosa così terribile fa sempre un certo effetto. Dopo avere ascoltato le sue parole ho pensato che non sarei mai riuscito a capirlo e che nessuna prof riuscirà mai più a farmi una lezione del genere.
Copertina del video
Anche quest'anno come sempre abbiamo parlato della Shoah, dei campi di concentramento, del valore storico e civile di questa giornata.... Insomma vi scrivo questo articolo perchè mentre ero su Instagram annoiatissimo ho letto una riflessione molto semplice che però mi ha colpito e mi ha portato a riflettere. La Madame (si rega, proprio la Madame che canta con Marra, quella di 17 e di sciccherie) ha pubblicato un post nel quale suonava al piano una canzone popolare ebraica che i bambini cantavano nei campi di concentramento e come descrizione del video ha scritto così:

Oggi è il 27 gennaio. È la giornata della Memoria, questa che sentite è "Gam Gam", un brano in ebraico che i bambini si pensa cantassero nei campi di concentramento. Ricordare è fondamentale affinché tutto ciò non si ripeta, ma i nuovi arrivati, i bambini, spesso non sanno cosa sia un campo di concentramento. Invito tutti a parlarne, a discuterne, anche se con gli anni questa vicenda si allontana sempre di più da noi. La violenza è una moda, una normalità, ma dimentichiamo quanto sia realmente orribile.
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Nessuno di noi potrà mai realmente capire cosa sia successo in quegli anni, nessuno a parte quelli che lo anno vissuto e che vanno in giro a parlare nelle scuole mostrando il tatuaggio che portano ancora sul braccio (proprio come il nonnino che ho conosciuto alle medie). Il fattaccio che ci riguarda in prima persona però è un altro: la violenza è davvero un moda? No perchè se fosse così la colpa sarebbe davvero tutta la nostra, non c'è scusa che regga.

So che a molti potrebbe sembrare una frase da nonna ma a quanto pare siamo noi i protagonisti e in una caso o nell'altro è nostro dovere parlare, anche solo per fare capire al mondo che abbiamo un cervello. Perchè se davvero ci fermiamo un attimo a pensare ci rendiamo conto che questa roba chiamata violenza ci è più vicina di quanto immaginiamo e la cosa terribile è che noi non ce ne rendiamo nemmeno conto e viviamo ogni giorno tra gente che ha a che fare con baby-gang, che ruba per gioco, che mette parolacce in ogni frase, che scrive minacce sui social e che vandalizza qualsiasi cosa perchè tanto quando siamo fuori con gli altri si è sempre più invincibili.
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L'obiettivo non è essere dei santi, non fraintendetemi, ma ognuno di noi deve assolutamente rendersi conto che ogni cosa che facciamo ha un peso. Solo quando la gente saprà come combattere la violenza allora non ci saranno più degli scemi che scrivono "ebreo" sulla porta di casa di una ex-deportata o regaz che devastano i muri delle città con svastiche. Qualche giorno fa mio padre mi ha fatto ascoltare una canzone che conosco e che alcune volte ho cantato anche io alle feste. Non so se c'entri con la violenza ma voglio raccontarvelo lo stesso.

E' stata la cosa più imbarazzante del mondo perchè aveva un testo violentissimo, era davvero pieno di insulti, e non avrei mai pensato di ascoltarla con mio babbo. Alla fine della canzone lui mi fa "ma senza tutte queste parolacce non sarebbe stata bella lo stesso?", non sapevo bene cosa dire e ho cercato di arrampicarmi sugli specchi con un discorso senza senso nel tentativo di difendere la "mia" musica. Non volevo dargli ragione perchè effettivamente anche senza parolacce sarebbe stata una bella canzone, anzi, forse addirittura di più.

Credits

Illustrazione di Gabriela Plich

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