Infiltrata alla Mostra del Cinema di Venezia

Pubblicato da Jas il 12/09/2019 in Pop
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Sono tornata quasi una settimana fa da Venezia. Se penso a quello che ho fatto questi ultimi dieci giorni sento la necessità di darmi un pizzicotto, perché quello che ho vissuto era sogno.

Ho avuto la fortuna e l'onore di far parte della Giuria del Leoncino d'Oro in occasione della 76 Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. Se stessi leggendo io questo articolo probabilmente mi domanderei "E come hai fatto ad arrivare lí?" , "Serve avere conoscenze o pagare un biglietto?" per questo voglio rassicurarvi: non c'entra nulla di tutto questo.
Vi basta avere la passione per il cinema e aderire al progetto cinematografico che Agis Scuola propone a tutte le scuole superiori. In pratica vi ritroverete a dover vedere una trentina di film, appositamente selezionati per noi ragazzi, nella sala del vostro cinema. Al termine della visione si può partecipare al concorso, che prevede la stesura di una recensione delle pellicole proiettate. Gli elaborati più originali sono inviati a Roma dove una commissione seleziona un ragazzo per regione e gli dà la possibilità di partecipare al Festival come giurato.

Ma cosa significa fare parte della giuria? In questi 10 giorni ho visto, respirato, criticato, odiato e amato almeno 4 film al giorno. Eh sí, perché noi giurati avevamo il compito di assegnare il premio Leoncino d'Oro al miglior film da proporre alle scuole d'Italia. Ma per farlo era necessario vedere tutti i film in concorso e sviluppare anche un certo spirito critico. Per questo ogni giorno avevamo circa 4 proiezioni. Due la mattina, di cui la prima era in concorso mentre la seconda era un'anteprima esclusiva per il festival, e due la sera.
Nel tempo libero giravamo per il Lido (luogo in cui si tiene la mostra). Era divertentissimo esplorare le sale, prendere un gelato nei giardini che circondavano il festival o, sfruttando i pass di giurati che avevamo, gironzolare vicino al red carpet poco prima che attori come Brad Pitt e Johnny Depp sfilassero per presentare i loro film o intrufolarsi alle feste in spiaggia e ballare come dei pazzi.
Ma molto spesso dovevamo mettere da parte i pochi minuti di pausa che avevamo per votare. Ci radunavamo al parchetto e davamo un voto da 1 a 100 per ogni film, motivando la nostra scelta e discutendo tra di noi. Mi è capitato qualche volta di ribaltare il mio giudizio su un film ascoltando le parole dei miei compagni che avevano colto una sfumatura o un messaggio che io non avevo nemmeno preso in considerazione.

Nel pomeriggio avevamo incontri con registi, attori, sceneggiatori e distributori. Molti incontri erano riservati solo a noi ragazzi quindi potevamo chiedere tutto quello che ci pareva, c'era solo una regola: non fare domande banali e noi ci siamo impegnati tanto per evitarle. Vi basta sapere che coi miei amici abbiamo chiesto al registra di Ad Astra (il film con Brad Pitt astronauta per capirci) se secondo lui gli alieni esistono ahaha.
La cosa migliore però sono state le disavventure di noi giurati. L'ultimo giorno per esempio mentre eravamo a spasso per l'hotel piú famoso del Lido abbiamo incontrato l'attore Toby Wallace e nel tentativo di farci un selfie con lui abbiamo rovesciato sulla sua maglietta bianca del succo d'uva che avevamo appena preso ad uno stand vicino. Ho davvero troppe cose che potrei raccontare che non basterebbe un libro.

Ma ecco, ora che ci penso quello che mi mancherà di più ora che ci penso saranno gli altri giurati, i miei compagni di viaggio. È incredibile come il cinema crei legami così potenti. Al termine di ogni proiezione eravamo tutti legati da un'emozione mostrata con una risata, un pianto, un'incazzatura. Ogni film era un viaggio perché non uscivamo mai dalla sala come prima, ma eravamo come arricchiti ed uniti allo stesso tempo. A volte confondevo il giorno con la notte, la stanchezza con l'adrenalina, ma non mi importava perché a fine giornata mi ripetevo stupita "Ammazza in quanti posti sono andata oggi".

Il cinema è questo e non smetterò mai di ringraziarlo.
Dimenticavo! Il Leoncino d'oro lo abbiamo dato a Martone e a Francesco di Leva per il film "Il sindaco del Rione Sanità". Eccoli qui con tutti noi.
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