Edizione LIMitata

Pubblicato da Charlie il 25/03/2018 in Nerd
Copertina dell'articolo
Non riesco a capire perché il mondo degli adulti che ci circonda sia contro alla tecnologia.
E dire che solitamente ci aiuta. Tablet, lim, applicazioni per computer sono solo alcuni degli strumenti ormai entrati nella scuola del futuro, quella che si vede nei film degli anni 90, con i banchi volanti, i professori ad ologramma, computer, computer ovunque. Io però, che a scuola ci vado ogni giorno, non vedo questa innovazione.

Ho un laboratorio di lingue con televisori a tubo catodico, un registro elettronico che un giorno su due è in manutenzione e una connessione internet puntualmente non funzionante. Tutti si vantano di avere adottato un metodo tecnologico, tutti si improvvisano promotori di una rivoluzione del sistema di istruzione, tutti credono di avere trovato il modo per compensare scuola e divertimento, studio e voglia di apprendere. Io non vedo nulla di tutto questo.

Forse mancano i soldi per creare una rete tecnologico-istruttiva funzionante e funzionale. Forse credono che in realtà tutto questo non possa portare benefici, forse sono così ostili alle innovazioni perché per poco tempo o per disinteresse non osano avvicinarsi a questo grande mondo. Sarà che sono stati protagonisti di un'era non tecnologica dove effettivamente si doveva vivere senza tutti gli strumenti che oggi invece possediamo... in ogni caso nessun adolescente e nessun adulto, nessuno studente e nessun professore riesce davvero a capire i vantaggi (e gli svantaggi) della tecnologia.
"Metti via quel telefono" è la frase che quotidianamente viene detta ad un ragazzo, e non solo a scuola!
Lo dicono tutti e per tutto. A scuola mi hanno detto addirittura che il cellulare è un mezzo nato per rimbecillire la gente e che ci porterà a non essere più in grado di commentare e leggere un testo letterario. Bella fiducia nella tecnologia!

Insomma, anche la ministra Fedeli ha detto che se usata opportunamente può risultare un ottimo metodo di insegnamento! È questo quello che non capisco: prima si osanna l'utilizzo dei mezzi tecnologici considerati strumenti necessari al fine di un apprendimento più rapido e genuino, prima si definisce lo smartphone un aiuto vero e proprio, poi come per magia tutto cambia e quello che era visto come un'ottima forma di istruzione, diventa il più temibile male della scuola, dello studio e addirittura dell'intelligenza.

Secondo me stiamo tutti un po' esagerando. Non credo che da un giorno all'altro sarò inghiottito dal computer nel mezzo della notte ne che a causa dell'avvento di Internet diventerò un analfabeta. Credo invece che tutto ciò che l'uomo sta creando in questo momento di estrema rivoluzione possa essere utile a noi e a tutti quelli che verranno. Non dobbiamo avere paura del futuro, ne temere che prima o poi la tecnologia diventerà parte integrante delle nostre vite, delle nostre relazioni e della nostra scuola. Succederà, sta già succedendo. L'unico nostro obiettivo sarà quello di riuscire a controllare l'innovazione prima che lei prenda il nostro controllo.

Bisogna sapere usare i nostri mezzi in tal modo che smartphone e tablet possano davvero diventare strumenti pratici per un'istruzione altrettanto efficiente, per i professori come per gli studenti. Non mi infastidisce chi critica il telefono e il suo uso spropositato, a me dà fastidio che oggi un computer venga considerato un'arma progettata per sterminare intere generazioni di adolescenti e studenti, a me dà fastidio che il cellulare ormai sia diventato il principio di ogni insuccesso scolastico e famigliare, a me dà fastidio che nessuno, ma proprio nessuno riesca a cogliere in tutto questo quel briciolo di vantaggio che Internet ha apportato alle nostre vite e qualora venga colto, che gli svantaggi saranno sempre il doppio dei benefici.
Perché in fondo la tecnologia, come d'altronde qualsiasi forma di innovazione, è stata introdotta nella nostra quotidianità per migliorare o ottimizzare qualche cosa che un tempo non era efficiente come lo è ora.

Whatsapp e tutte le altre applicazioni di comunicazione che quotidianamente usiamo sono i piccioni viaggiatori del XXI secolo, non si va più a ripetizioni ma si guarda un video su YouTube, non si studia più su 20 libri da 500 pagine ognuno ma su un tablet di 200 grammi. Non definirei questa ignoranza o stupidità. C'è chi dice che questa sia una vera rivoluzione, c'è chi dice che ormai siamo un caso perso, destinato a soccombere sotto alla tecnologia. Decidetevi! E fatecelo sapere.

Marco, 16 anni
adolescenti
innovazione
nerd
scuola
tecnologia