Cosa pensare durante i concerti?

Pubblicato da Sara il 04/04/2018 in Pop
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Cosa pensare durante i concerti?

Erano mesi che aspettavo il concerto del mio artista preferito, finalmente è arrivato il grande giorno e... proprio ora mille dilemmi assurdi concorrono a distrarmi.

Poichè suppongo che sia un problema non soltanto mio (lo spero) ho messo da parte un mucchietto di materiale con cui tappare quegli spifferi nel caso in cui riescano a farsi strada tra le sinapsi.
''Meglio fare video o concentrarmi sul live?''
Tempo fa lessi che più riprendi un evento e meno lo ricordi. Smisi immediatamente di sfoderare il cellulare e cominciai a immortalare solo con la mente i momenti più belli, ma a distanza di anni mi sono resa conto che finivo per dimenticarmeli.
La soluzione migliore è portarsi ai concerti un amico fissato per la fotografia da cui poter scroccare foto e video senza sensi di colpa, e far riprendere tutto a lui mentre voi vi godete la vida loca.

''Sta guardando proprio me?''
Anche a 5 km di distanza basterà che chi si esibisce giri il collo nella vostra direzione che vi sembrerà che il suo sguardo abbia voi nel mirino, come la Monnalisa.
Pensatela così: ognuno di noi è solo una delle migliaia di testoline fluttuanti, quindi o non sta guardando te o se ti guarda è una botta di culatello e tra un millisecondo ti avrà dimenticato e sarà passato a una fronte diversa. E poi i cantanti sono tutti già fidanzati, anche se non lo dicono per questioni di marketing.

''Cosa devo ascoltare?''
Capita che appena arrivate alla macchina uno dei vostri amici salti fuori con osservazioni del tipo ''pazzesco l'assolo del violino'' quando voi non vi eravate neanche accorti che ci fosse un violino.
Il consiglio che mi sento di darvi è innanzitutto di ascoltare, e non massacrarvi soltanto le corde vocali, perchè ogni concerto è irripetibile.
Poi, fate qualche tentativo: una volta ascoltate il basso, una volta la chitarra, poi la batteria, la voce, e qualche volta tutto insieme.
A me diverte sempre molto, e mi sorprende scoprire che anche i musicisti nel suonare hanno ognuno il proprio stile.
Altri pensieri con cui tappare gli spifferi, magari prima ancora che inizino a suonare, è che gli omini sul palco, per quanto magnifici nella nostra fantasia, restano comunque minuscoli rispetto agli spazi enormi in cui si esibiscono, che le canzoni lunghe e noiose è meglio conoscerle perfettamente o non conoscerle affatto, così si avrà sempre la sensazione che stiano per finire, e che è meglio non sforzarsi di ricordare proprio tutto di un live, perchè è un pensiero che di per sè distrae.


Mi farebbe piacere scoprire se avete altri dilemmi irrisolti che vi assillano durante qualsiasi tipo di spettacolo, potete scriverli nei commenti qui sotto e magari ne verrà fuori un altro contenuto!
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