Un gruppo di bambocci scatenati con cuffie e microfoni incontrano un Ministro. Quelli siamo noi. Un Ministro è un Ministro e cosa c'è di più lontano e poco attenente per un ragazzino di un Ministro???
Venerdì 24 ottobre 2025 il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ci è venuto a trovare nella redazione nazionale di Radioimmaginaria, a Castel Guelfo di Bologna, il paese dove Radioimmaginaria è nata nel 2012. Ce lo aveva promesso qualche mese fa, durante un evento a Roma, ma in tutto questo tempo non ci pensavamo nemmeno più. Invece questa promessa si è trasformata prima in una mail e poi è arrivato davvero.
Come si accoglie un Ministro? Noi non lo sapevamo, così per l'occasione abbiamo radunato a Castel Guelfo venti ragazze e ragazzi tra i 10 e i 17 anni. L'obiettivo era fare in modo che l'incontro fosse il più naturale possibile, per questo non avevamo raccontato a nessuno che sarebbe arrivato lui e infatti l'hype era alle stelle. Alcuni pensavano che sarebbe entrato un cantante, altri un attore o uno youtuber. Quando si è presentato Andrea Abodi la maggioranza degli speaker non sapeva nemmeno chi fosse.
Lui ha capito fin da subito il perché dell'incontro: "Essere qui è bello perché manca un'occasione permanente per dare la possibilità agli adolescenti di parlare allo Stato", ci ha detto. Allora ci siamo seduti davanti al microfono e abbiamo registrato una lunga chiacchierata. Senza domande preparate e senza la necessità di fare uscire qualcosa sui social. Fin da subito ci è venuto spontaneo chiamare questo incontro "Dillo al Ministro - Dillo ai Ragazzi". Alla fine è stata una chiacchierata.
Venerdì 24 ottobre 2025 il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ci è venuto a trovare nella redazione nazionale di Radioimmaginaria, a Castel Guelfo di Bologna, il paese dove Radioimmaginaria è nata nel 2012. Ce lo aveva promesso qualche mese fa, durante un evento a Roma, ma in tutto questo tempo non ci pensavamo nemmeno più. Invece questa promessa si è trasformata prima in una mail e poi è arrivato davvero.
Come si accoglie un Ministro? Noi non lo sapevamo, così per l'occasione abbiamo radunato a Castel Guelfo venti ragazze e ragazzi tra i 10 e i 17 anni. L'obiettivo era fare in modo che l'incontro fosse il più naturale possibile, per questo non avevamo raccontato a nessuno che sarebbe arrivato lui e infatti l'hype era alle stelle. Alcuni pensavano che sarebbe entrato un cantante, altri un attore o uno youtuber. Quando si è presentato Andrea Abodi la maggioranza degli speaker non sapeva nemmeno chi fosse.
Lui ha capito fin da subito il perché dell'incontro: "Essere qui è bello perché manca un'occasione permanente per dare la possibilità agli adolescenti di parlare allo Stato", ci ha detto. Allora ci siamo seduti davanti al microfono e abbiamo registrato una lunga chiacchierata. Senza domande preparate e senza la necessità di fare uscire qualcosa sui social. Fin da subito ci è venuto spontaneo chiamare questo incontro "Dillo al Ministro - Dillo ai Ragazzi". Alla fine è stata una chiacchierata.
Quando eri un adolescente che sport facevi?
Il mio primo sport l'ha scelto mia mamma ed è stato il nuoto. Ho passato tutta la mia infanzia e la mia adolescenza tra scuola e piscina. Più piscina che scuola in realtà... A scuola non ho mai avuto particolari problemi ma non sono mai stato un fenomeno. Sotto sotto però il mio sogno era diventare un calciatore, anche se forse non ho mai avuto le capacità necessarie per fare quello nella vita. Adesso da Ministro per lo Sport sto provando un po' per volta a fare qualsiasi cosa, dallo sci al basket, anche perché se dico a tutti che fare sport è importante, devo essere il primo a farlo!
Il mio primo sport l'ha scelto mia mamma ed è stato il nuoto. Ho passato tutta la mia infanzia e la mia adolescenza tra scuola e piscina. Più piscina che scuola in realtà... A scuola non ho mai avuto particolari problemi ma non sono mai stato un fenomeno. Sotto sotto però il mio sogno era diventare un calciatore, anche se forse non ho mai avuto le capacità necessarie per fare quello nella vita. Adesso da Ministro per lo Sport sto provando un po' per volta a fare qualsiasi cosa, dallo sci al basket, anche perché se dico a tutti che fare sport è importante, devo essere il primo a farlo!
Come ci si sente a essere un Ministro?
È bellissimo perché sento di potere essere utile alle persone e sento soprattutto il dovere di tirare fuori il meglio di me. Essere Ministro è un'occasione unica, destinata a finire e allora il mio obiettivo è finire con la consapevolezza di avere fatto bene il mio dovere e di essere riuscito a dare ai giovani molte più opportunità.
È bellissimo perché sento di potere essere utile alle persone e sento soprattutto il dovere di tirare fuori il meglio di me. Essere Ministro è un'occasione unica, destinata a finire e allora il mio obiettivo è finire con la consapevolezza di avere fatto bene il mio dovere e di essere riuscito a dare ai giovani molte più opportunità.
Cosa vuol dire essere il Ministro per lo Sport e i Giovani? Cioè lo sport è lo sport, ma i giovani chi sono? Ci fai la tua identikit di un giovane?
Innanzitutto non c'entra nulla con l'età. Ci sono dei giovani vecchi e dei vecchi giovani. Per come lo intendo io, un giovane è una persona piena di entusiasmo, positività ed energia. È chi si mette in gioco e chi si dà degli obiettivi. Un giovane non è un bullo, non usa la violenza... Ognuno di noi poi ha anche diritto ai suoi difetti, ai suoi dubbi, ai propri momenti di difficoltà e di inquietudine, ma l'importante è come si affrontano queste cose.
Potremmo dire così: giovane è chi riesce a dare il giusto valore alla vita, chi si pone delle domande, chi si chiede come fare per migliorare, chi cerca di capire quali sono i propri limiti e chi quei limiti prova a superarli, anche tramite lo sport.
Innanzitutto non c'entra nulla con l'età. Ci sono dei giovani vecchi e dei vecchi giovani. Per come lo intendo io, un giovane è una persona piena di entusiasmo, positività ed energia. È chi si mette in gioco e chi si dà degli obiettivi. Un giovane non è un bullo, non usa la violenza... Ognuno di noi poi ha anche diritto ai suoi difetti, ai suoi dubbi, ai propri momenti di difficoltà e di inquietudine, ma l'importante è come si affrontano queste cose.
Potremmo dire così: giovane è chi riesce a dare il giusto valore alla vita, chi si pone delle domande, chi si chiede come fare per migliorare, chi cerca di capire quali sono i propri limiti e chi quei limiti prova a superarli, anche tramite lo sport.
Secondo te come deve essere l'atleta perfetto?
Il valore più importante di tutti è il rispetto, perché lo sport è vita e la vita va rispettata. Quando un atleta diventa un campione, ha anche più doveri da rispettare perché si trasforma in una specie di influencer e diventa un punto di riferimento per tante persone.
Jannik Sinner per esempio è un ragazzo pieno di valori, ma non dobbiamo dimenticare che ogni persona deve avere la libertà di decidere per sé. Lui, per il suo bene fisico, ha scelto quest'anno di non partecipare alle finali di Coppa Davis e questa decisione può essere vissuta con sofferenza da tanti tifosi che speravano di vederlo in campo con la maglia azzurra. In questo caso però il suo organismo gli ha chiesto di amministrare meglio le fatiche e allora anche noi, da tifosi, dobbiamo comprenderlo e rispettarlo, continuando a tifare per fare sì che l'Italia possa fare bene anche senza di lui.
Il valore più importante di tutti è il rispetto, perché lo sport è vita e la vita va rispettata. Quando un atleta diventa un campione, ha anche più doveri da rispettare perché si trasforma in una specie di influencer e diventa un punto di riferimento per tante persone.
Jannik Sinner per esempio è un ragazzo pieno di valori, ma non dobbiamo dimenticare che ogni persona deve avere la libertà di decidere per sé. Lui, per il suo bene fisico, ha scelto quest'anno di non partecipare alle finali di Coppa Davis e questa decisione può essere vissuta con sofferenza da tanti tifosi che speravano di vederlo in campo con la maglia azzurra. In questo caso però il suo organismo gli ha chiesto di amministrare meglio le fatiche e allora anche noi, da tifosi, dobbiamo comprenderlo e rispettarlo, continuando a tifare per fare sì che l'Italia possa fare bene anche senza di lui.
Quest'anno mi sono candidato per diventare rappresentate di Istituto e al primo posto nella mio programma elettorale ho promesso che avrei messo a posto tutti i campetti della mia scuola ma tutti mi dicono che è impossibile. Puoi fare qualcosa tu?
È un problema che capisco molto bene perché nel 1978 anche io mi sono candidato come rappresentate di Istituto. Quando sono stato eletto mi sono reso conto che nella mia scuola c'erano tantissime cose da migliorare e una di queste era proprio la palestra. Purtroppo il mio liceo si trovava in centro a Roma, in una palazzo all'interno del quale non c'è mai stata la possibilità di costruire una palestra. Alla fine io sono stato costretto a trovare altri modi per fare sport... Però è giusto che ogni scuola abbia a disposizione delle palestre e dei campi agibili. Da Ministro per lo Sport accolgo la sfida di trovare un modo per risolverlo, anche insieme al Ministro dell'Istruzione e del Merito.
È un problema che capisco molto bene perché nel 1978 anche io mi sono candidato come rappresentate di Istituto. Quando sono stato eletto mi sono reso conto che nella mia scuola c'erano tantissime cose da migliorare e una di queste era proprio la palestra. Purtroppo il mio liceo si trovava in centro a Roma, in una palazzo all'interno del quale non c'è mai stata la possibilità di costruire una palestra. Alla fine io sono stato costretto a trovare altri modi per fare sport... Però è giusto che ogni scuola abbia a disposizione delle palestre e dei campi agibili. Da Ministro per lo Sport accolgo la sfida di trovare un modo per risolverlo, anche insieme al Ministro dell'Istruzione e del Merito.
Alla fine sono venute fuori moltissime domande che sarebbero difficili da trascrivere in un articolo. Se volete potete ascoltare l'intervista completa. Dopo l'incontro con il Ministro dello Sport però crediamo di avere capito tre cose:
1 Se ti trovi per caso di fronte ad un Ministro, le prime domande che ti vengono in mente sono le stesse che faresti ad un tuo nuovo compagno di classe. Come stai? Che sport fai? Forse sono domande banali ma il modo più semplice per condividere le nostre passioni e la nostra vita.
2 È vero. C'è una distanza abissale tra quelli della nostra età e chi è adulto, che fa un lavoro tipo il preside, o l'insegnante, figuriamoci un Ministro. A volte i Ministri dicono cose noiose, usano parole difficili e fanno discorsi che non finiscono più, ma pretendere di capire tutto quello che dicono sarebbe assurdo. Proprio per questo serve un punto di incontro. Alcuni di loro forse stanno facendo la loro parte, ma noi stiamo facendo la nostra? Ci facciamo sentire abbastanza, andiamo a chiedere di incontrare chi decide?
3 Sarebbe bello fare diventare "Dillo al Ministro - Dillo ai Ragazzi" un appuntamento fisso, un modo per tenere aperta una porta tra due mondi che di solito non si parlano abbastanza. Allora dobbiamo avere più coraggio, cercare l'incontro e l'ascolto e trasformare le parole in fatti, parlarsi e poi fare. Venerdì abbiamo avuto l'impressione che ci sia stato una specie di inizio. A questo punto proviamoci, andiamo avanti.
1 Se ti trovi per caso di fronte ad un Ministro, le prime domande che ti vengono in mente sono le stesse che faresti ad un tuo nuovo compagno di classe. Come stai? Che sport fai? Forse sono domande banali ma il modo più semplice per condividere le nostre passioni e la nostra vita.
2 È vero. C'è una distanza abissale tra quelli della nostra età e chi è adulto, che fa un lavoro tipo il preside, o l'insegnante, figuriamoci un Ministro. A volte i Ministri dicono cose noiose, usano parole difficili e fanno discorsi che non finiscono più, ma pretendere di capire tutto quello che dicono sarebbe assurdo. Proprio per questo serve un punto di incontro. Alcuni di loro forse stanno facendo la loro parte, ma noi stiamo facendo la nostra? Ci facciamo sentire abbastanza, andiamo a chiedere di incontrare chi decide?
3 Sarebbe bello fare diventare "Dillo al Ministro - Dillo ai Ragazzi" un appuntamento fisso, un modo per tenere aperta una porta tra due mondi che di solito non si parlano abbastanza. Allora dobbiamo avere più coraggio, cercare l'incontro e l'ascolto e trasformare le parole in fatti, parlarsi e poi fare. Venerdì abbiamo avuto l'impressione che ci sia stato una specie di inizio. A questo punto proviamoci, andiamo avanti.