
Basilea, giorno 3. La festa è ufficialmente iniziata. Questa settimana la Svizzera è diventata il cuore dell'Europa e come è stato ricordato più volte ieri sera, durante la prima semifinale del festival, l'Eurovision è finalmente tornato a casa.
Migliaia di ragazzi da tutto il mondo sono arrivati a Basilea per assistere dal vivo allo spettacolo e in questi giorni la città si è trasformata in un palcoscenico gigantesco, dove tutti quanti si esibiscono in balli, canti e coreografie. Qualche giorno fa ci è venuto spontaneo rinominare questo evento il Woodstock degli adolescenti e anche se a Woodstock non c'eravamo, noi lo immaginiamo esattamente così. In realtà in Italia (e anche nella Svizzera italiana), l'Eurovision Song Contest non è mia stato un evento seguitissimo, non almeno come lo è da sempre nei Paesi del nord Europa. Nell'ultimo periodo però sempre più persone hanno iniziato ad interessarsi a quello che succede durante l'ESC. Secondo alcuni dati diffusi dalla RAI, rispetto all'edizione dello scorso anno, la prima semifinale è stata vista da molta più gente, soprattutto tra le ragazze e i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 24 anni.
Migliaia di ragazzi da tutto il mondo sono arrivati a Basilea per assistere dal vivo allo spettacolo e in questi giorni la città si è trasformata in un palcoscenico gigantesco, dove tutti quanti si esibiscono in balli, canti e coreografie. Qualche giorno fa ci è venuto spontaneo rinominare questo evento il Woodstock degli adolescenti e anche se a Woodstock non c'eravamo, noi lo immaginiamo esattamente così. In realtà in Italia (e anche nella Svizzera italiana), l'Eurovision Song Contest non è mia stato un evento seguitissimo, non almeno come lo è da sempre nei Paesi del nord Europa. Nell'ultimo periodo però sempre più persone hanno iniziato ad interessarsi a quello che succede durante l'ESC. Secondo alcuni dati diffusi dalla RAI, rispetto all'edizione dello scorso anno, la prima semifinale è stata vista da molta più gente, soprattutto tra le ragazze e i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 24 anni.
Alcuni giornalisti che seguono Eurovision da sempre ci hanno raccontato che più in generale, negli ultimi anni, la percezione del Contest tra la gente è cambiata molto. Oggi l'Eurovision Song Contest non è più una semplice gara musicale tra pochi Paesi, ma un evento globalmente riconosciuto che riflette le tendenze culturali, politiche e sociali del nostro tempo. Prima veniva trasmesso su poche reti, in seconda o in terza serata, adesso invece è seguito online da milioni di spettatori in tutto il mondo. E forse è proprio la stranezza di quello che succede sul palco a piacerci così tanto. Di solito in nessun altro Festival ci aspetteremmo di ascoltare canzoni dove musica elettronica e popolare si fondono insieme in un unico pezzo, ma all'Eurovision succede ogni anno e tutte le volte è divertentissimo. Solo in questa occasione può capitare di sentire artisti rappare in ucraino su una base folk di flauti tradizionali.
Anche quest'anno a commentare il Festival per l'Italia è Gabriele Corsi che ha appena raggiunto un traguardo molto importante: è diventato ufficialmente il conduttore italiano ad avere commentato più serate di Eurovision. Nessuno conosce i segreti di questo Festival meglio di lui. "Sono contentissimo del successo che sta avendo questa edizione del Contest tra gli adolescenti - ci ha raccontato quando lo abbiamo incontrato fuori dell'Eurovision Village - Questo vuol dire che negli anni è cresciuto moltissimo e che effettivamente è diventato uno spettacolo trasversale, capace di coinvolgere tutte le generazioni. Il mio augurio è che nei prossimi anni sempre più Paesi possano venire qui a proporre la propria musica, perché l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono separazioni, guerre e barriere. Questo è il mondo come dovrebbe essere".
Ad esprimere ancora meglio quello che si respira a Basilea in questi giorni è Marianna Mammone, in arte BigMama, che a 25 anni, dopo avere partecipato a Sanremo 2024, affiancherà per la prima volta Gabriele Corsi nel commento di questo ESC: "Io amo Eurovision da quando sono piccola perché mi è sempre sembrato un posto libero dagli schemi e dai pregiudizi. Forse anche per questo piace così tanto alla nostra generazione: è un po' come noi. Tutte le persone che sul palco riescono a fare capire agli spettatori che sono davvero, sono quelle che vengono premiate di più". Tutto questo non può essere considerato trash, è semplicemente vita.