
Dante scriveva di Ulisse definendo il suo un folle volo, poiché, superando lo Stretto di Gibilterra, aveva oltrepassato il limite posto da Dio delle conoscenze umane. Lazza, un po' come Ulisse, ha trascinato, sabato 18 gennaio, tutta l'Unipol Arena di Bologna all'interno del suo aereo ed è stato davvero incredibile fare parte di questo suo folle volo, la sua Locura.
Per chi non avesse avuto modo di conoscerlo o ascoltarlo, Lazza è energia allo stato puro, è fame, è adrenalina. Proprio riguardo questo a Sanremo 2023 ci aveva detto: "Io sono un musicista, se non vado in studio dopo due giorni dico 'oddio cosa è successo...'. Il mio consiglio a tutti i ragazzi giovani è di credere in quello che fanno, se hanno una valvola di sfogo di crederci, di avere fame"
Per chi non avesse avuto modo di conoscerlo o ascoltarlo, Lazza è energia allo stato puro, è fame, è adrenalina. Proprio riguardo questo a Sanremo 2023 ci aveva detto: "Io sono un musicista, se non vado in studio dopo due giorni dico 'oddio cosa è successo...'. Il mio consiglio a tutti i ragazzi giovani è di credere in quello che fanno, se hanno una valvola di sfogo di crederci, di avere fame"
ZERI IN PIÙ (LOCURA) è stato il brano con cui ha tirato giù il velo che rivestiva il palco triangolare. Lazza si trovava quasi sempre sulla punta centrale, mentre nel cuore del triangolo emergeva e affondava il pianoforte, in base alla canzone della scaletta.
È super interessante, poi, oltre alla forma originale del palcoscenico, il contrasto che si creava tra questo e gli schermi dietro: la perfezione e l'eleganza del triangolo venivano spezzate dai pannelli sullo sfondo, che erano stati posizionati con altezze e inclinazioni diverse.
È super interessante, poi, oltre alla forma originale del palcoscenico, il contrasto che si creava tra questo e gli schermi dietro: la perfezione e l'eleganza del triangolo venivano spezzate dai pannelli sullo sfondo, che erano stati posizionati con altezze e inclinazioni diverse.
Il palcoscenico rispecchiava moltissimo quello che Lazza vuole esprimere nei suoi testi, in particolare se si guarda al concept del suo ultimo album, Locura: è un po' come se il triangolo fosse la metafora dell'apparente pienezza della fama, mentre gli schermi "disordinati" possono essere visti come questa sua fame di evasione dagli schemi, questa sua grinta interiore che lo spinge a non accontentarsi mai e che sfocia, poi, nelle interpretazioni estremamente emotive di brani sia più banger, sia più malinconici.
Tutto il concerto era diventato un qualcosa assurdo, a tratti sconvolgente: inizialmente tutti in piedi per ABITUDINE e MEZZE VERITÀ, poi tutti con le lacrime agli occhi per brani come SENZA RUMORE e BUIO DAVANTI e subito dopo il delirio totale con HOT, G63 e PIOVE.
Tutto il concerto era diventato un qualcosa assurdo, a tratti sconvolgente: inizialmente tutti in piedi per ABITUDINE e MEZZE VERITÀ, poi tutti con le lacrime agli occhi per brani come SENZA RUMORE e BUIO DAVANTI e subito dopo il delirio totale con HOT, G63 e PIOVE.
Due ore piene di musica quasi senza stop, tranne quando si è preso in momento per dedicare MORTO MAI ad Edoardo, un ragazzo che aveva acquistato i biglietti per il concerto, ma che purtroppo è venuto a mancare qualche giorno fa a causa un incidente stradale.
Quando si sono spente le luci dopo DOLCEVITA, un sacco di persone sono rimaste sedute per qualche minuto. Chissà a cosa stessero pensando... Alcune ridevano, altre rivedevano i video e altre guardavano il vuoto con gli occhi lucidi.
Un po' come quando l'aereo è atterrato e, mentre attendi l'apertura del portellone, ripensi al viaggio che hai appena fatto guardando fuori dal finestrino: un folle volo, la Locura di Lazza.
Quando si sono spente le luci dopo DOLCEVITA, un sacco di persone sono rimaste sedute per qualche minuto. Chissà a cosa stessero pensando... Alcune ridevano, altre rivedevano i video e altre guardavano il vuoto con gli occhi lucidi.
Un po' come quando l'aereo è atterrato e, mentre attendi l'apertura del portellone, ripensi al viaggio che hai appena fatto guardando fuori dal finestrino: un folle volo, la Locura di Lazza.