Ragazza risarcita dalla scuola a causa del bullismo subito

Pubblicato da Davide il 26/08/2024 in Detective
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Quante volte vi è capitato di vedere o subire atti di bullismo? Se sì, cosa avete fatto? La risposta non è banale, la più corretta sarebbe quella di andare dai professori, ma non succede sempre così. Molti quando vedono un atto di bullismo girano lo sguardo dall'altra parte preferendo non immischiarsi, per non avere problemi. Anche se si è la vittima è difficile dirlo ai genitori e soprattutto dagli insegnanti. Si ha paura di molte cose, che per esempio potrebbero non capire o che poi tutta la classe vi consideri delle "spie".
Però bisogna farlo in tempo, altrimenti succedono cose molto spiacevoli.
Per esempio una ragazza attualmente ventitreenne è stata risarcita di 60.000 euro dal suo ex istituto di Pescara per non aver preso provvedimenti adeguati. Infatti quando la protagonista di questa vicenda aveva 12 anni (nel 2015) era stata presa di mira da un bullo, la insultava dicendo che fosse brutta, grassa e che assomigliasse a sua madre, nominata con un aggettivo che potete immaginare.
cornice scuola
Le conseguenze furono il cambio della scuola e quindi la perdita dell'anno e la perdita di 20 chili. Per riprendersi la ragazza ha dovuto fare anni di sedute psicologiche.
La scuola ha sospeso il bullo per una settimana, punizione che però, secondo il tribunale, non è adeguata a un comportamento del genere e ha quindi condannato la scuola.
Personalmente questi problemi dovrebbero essere evitati agendo fin dal principio. So che non è semplice, ma bisogna educarci rispetto a questi temi, bisogna insegnarli che è terribilmente sbagliato compiere questi atti.
Certo è che non si aggira totalmente il problema in questo modo, i bulli ci saranno sempre e quindi in questo caso bisogna convincere le vittime a "denunciare", se così possiamo dire, i bulli in modo che i professori o chi per loro prendano provvedimenti in tempo ed efficaci. Non è semplice parlare di questo con i professori, ma bisogna avere il coraggio per evitare che si arrivi a situazioni estreme. Bisognerebbe che ci insegnassero anche che segnalare atti di bullismo non è "fare la spia", ma è aiutare una persona.
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