Oggi è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla

La lettera di Angelica
Pubblicato da Marco R il 15/03/2024 in Detective
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Oggi, venerdì 15 marzo 2024, è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, data in cui si mira a sensibilizzare e informare sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).
Per ricordare questo giorno, abbiamo deciso di condividere con voi una lettera scritta da Angelica. Siamo sicuri che la sua storia possa aiutare tutti noi.
Sono Angelica Pizzillo, studentessa diciassettenne in un Istituto ad indirizzo Psico-Pedagogico e atleta di pattinaggio artistico a rotelle.
Spesso ci si dimentica che le nostre anime hanno anche un" involucro" , visto da se stessi come non conforme ai propri desideri perchè non accettato socialmente.
Si sente parlare spesso di Disturbi Alimentari (DCA), molti esprimono le proprie opinioni a riguardo senza però averne le competenze e la sensibilità necessaria ad affrontare tale argomento.

In questo acronimo c'è un universo di ragazzi che si perdono per strade complicate e non hanno accesso a cure idonee e vedono calpestare i loro diritti.
Ragazzi come me. Io sono quella, o meglio sono stata quella ed è per questo che ho deciso di scrivere questa lettera allo Stato. Per cercare aiuto!
Io so bene come ci si sente.. non volevo essere isolata ma nel frattempo l'unico desiderio che avevo era quello di essere trasparenti, di abbandonarmi al mio dolore in balia dell'uragano di emozioni che mi travolgevano.
Mi dicevano che non ero abbastanza, che non avrei mai potuto essere abbastanza. Non accettavo il mio aspetto, giudicandomi impietosamente perchè faceva meno male che il giudizio degli altri.
È una lotta con me stessa, con le insicurezze, con il mio senso di valore personale. È come se ogni volta che mi specchiavo, non riuscissi a vedere nulla di più che i miei difetti, le mie imperfezioni amplificate all'infinito.

E così è iniziato il mio ciclo vizioso, di abbuffate per colmare un vuoto e sofferenze solo mie. Ho passato un intero anno rifugiandomi in casa senza uscire se non per visite mediche, È il peso dell'insicurezza che si trasforma in una gabbia dorata nella quale ero convinta che se non fossi uscita non avrei sofferto, ma era solo un diversivo.
Poi un giorno qualunque, un ragazzo mi convinse che non ero sola nella mia battaglia e che c'era sempre una luce di speranza anche nei momenti più bui ed ho aperto gli occhi e ho visto la sofferenza di chi mi circondava e se non volevo reagire per me stessa, l'avrei fatto per chi mi amava e per chi amavo.

Ma la vera sfida non è stata solo guarire il mio corpo malato, ma anche guarire la mia anima ferita.
È stato un percorso lungo e tortuoso, fatto di piccoli passi, di ricadute e di rinascite.
È stato imparare ad amare me stessa, con tutte le mie imperfezioni, con tutte le mie cicatrici visibili e invisibili.
Dopo questo periodo buio ho trovato la forza di mettermi in gioco, ora sono ambasciatrice di una associazione con sede in Svizzera dove è disponibile una chat gratuita ed anonima per adolescenti in difficoltà e sono presidente della commissione salute mentale per la consulta provinciale degli studenti della provincia di Cuneo.

Sono consapevole che sia una piccola goccia , ma il mare è fatto da piccole gocce , Oggi posso dire con orgoglio che sono sopravvissuta alla tempesta.
Che la bulimia non mi definisce più, che non è più la voce dominante nella mia testa.
Ho imparato che la vera bellezza risiede nella diversità, nella vulnerabilità, nella forza di accettare se stessi così come si è.
Ma non posso dimenticare chi sono e da dove vengo.
La bulimia è stata una parte oscura del mio passato, ma ha anche creato la persona che sono oggi. Mi ha reso più empatica , più resiliente, più consapevole del valore della vita e della salute.
E così, mentre guardo indietro a quei giorni bui, lo faccio con gratitudine.
Perché senza quella lotta, non avrei mai conosciuto la mia vera forza.
E anche se la cicatrice rimane, è un segno di sopravvivenza, di rinascita, di speranza.

Solo in Italia, si stima infatti che siano circa 3 milioni gli adolescenti che soffrono di dipendenza da cibo, anoressia, bulimia o binge eating (alimentazione incontrollata), ovvero un ragazzo su tre, e questa purtroppo rappresenta solo la punta dell'iceberg.. molte persone non cercano una diagnosi per vergogna o altri non hanno accesso alle cure.
I Centri specializzati sono pochi e si dedicano soprattutto a persone affette da anoressia escludendo gli altri disturbi spesso considerandoli come meno gravi. Ma, dietro ad ogni "disturbo" c'è una persona che soffre, genitori che ogni giorno si domandano dove abbiano sbagliato e cosa fare per far stare meglio il proprio figlio, una famiglia che deve sopravvivere e trovare un equilibrio per non essere travolti dalle pressioni sociali e dall'inevitabile senso di colpa.

i DCA sono la seconda causa di morte tra i giovani dopo gli incidenti stradali.
Sono consapevole che non esista una "cura magica" e che non sia possibile far sparire il dolore per sempre, possiamo solo fare piccoli passi gli uni verso gli altri. Quindi, se c'è una cosa che posso dire a chiunque stia lottando con la bulimia o con qualsiasi altra forma di disturbo alimentare, è questa: non sei solo, non sei sola.
La strada verso la guarigione può sembrare impossibile, ma non lo è.
Chiedi aiuto, accetta il supporto, e ricorda che la tua vita vale molto più di un numero sulla bilancia o di un'immagine riflessa nello specchio.
Sei degno di amore, di felicità, di vita piena.
E io, Angy, lo so perché l'ho vissuto sulla mia pelle.