Raga, ormai è Natale e come da tradizione, la nostra scuola ci ha portato al cinema. Erano le 7 e 56 ed ero già fuori dal cinema assieme ai miei compagni, ma non sapevo ancora che film avremmo visto. Ero pronta al classicissimo cinepanettone o ad una bella commedia romantica natalizia; quindi mi siedo nel mio bel posticino, tolgo la giacca (scelta più sbagliata del mondo, dato che in quel cinema si crepa di freddo che neanche la mia classe senza riscaldamento ai primi di gennaio è così fredda), mi metto bella comoda e inizio a parlare con le mie compagne delle mie belle premonizione già fatte e rifatte sul film che avremmo guardato: "No raga, sicuro ci sarà la solita protagonista che ritorna nel suo paesiono disperso per gli Stati Uniti, icontrerà l'amore della suoa vota (casualmente) e si concluderà con il solito bacio smielato di turno" (ps: io odio i film romantici).
Ero nel bel mezzo della conversazione, quando una mia amica dice: "Mah mi hanno detto che non è un film di natale in realtà". In quel momento ho sentito tutte le mie speranze andare in frantumi. C'è davvero volevano farmi vedere un film che non parlasse di natale a distanza di appena una settimana dalle vacanze? Ma seri?
Poi, quando le luci si spengono e passano tutte le pubblicità, leggo "Rai Cultura".
Sarò sincera, in quel momento mi sono proprio detta "ecco, adesso ci fanno subire una razza di docufilm su cui ci faranno sicuramente fare un pallosissimo tema nel quale non prenderò più di sei... Fantastico". Poi arriva il momento del titolo... Io capitano.
Poi, quando le luci si spengono e passano tutte le pubblicità, leggo "Rai Cultura".
Sarò sincera, in quel momento mi sono proprio detta "ecco, adesso ci fanno subire una razza di docufilm su cui ci faranno sicuramente fare un pallosissimo tema nel quale non prenderò più di sei... Fantastico". Poi arriva il momento del titolo... Io capitano.
Ma cos'è "Io capitano"?
Beh per chi non lo sapesse, Io capitano è stato candidato ai Golden Globes del 2024, che per darvi una piccola idea di cosa siano (per chi non lo sapesse), sono uno dei massimi riconoscimenti cinematografici che possono essere assegnati assieme agli Oscar e agli Emmy. È stato candidato come "miglior film in lingua straniera" perché, nonostante sia stato prodotto da un regista e casa cinematografica italiani, il film è solo sottotitolato visto che i dialoghi o sono in senegalese o in inglese o in francese. So già che vi starete chiedendo: ma Emma, in senegalese? Ebbene sì ragazzi, in senegalese; lasciate che vi racconti un pochino di trama!
Viene raccontata la storia di questi due ragazzi, Seydou e Moussa, che vogliono lasciare a tutti i costi il loro piccolo villaggio in Senegal per raggiungere l'Europa. Per inseguire il loro sogno di diventare dei famosi artisti.
Io non vi dico le atrocità che questi ragazzi hanno sopportato, ma quello che forse mi ha lasciata incollata allo schermo e mangiarmi le unghie ad arrivare a farmi male è stato il fatto che quelle cose succedono e succedevano e succederanno. Che quella è una storia vera. Che non è tutto solo su un dannato schermo.
Viene raccontata la storia di questi due ragazzi, Seydou e Moussa, che vogliono lasciare a tutti i costi il loro piccolo villaggio in Senegal per raggiungere l'Europa. Per inseguire il loro sogno di diventare dei famosi artisti.
Io non vi dico le atrocità che questi ragazzi hanno sopportato, ma quello che forse mi ha lasciata incollata allo schermo e mangiarmi le unghie ad arrivare a farmi male è stato il fatto che quelle cose succedono e succedevano e succederanno. Che quella è una storia vera. Che non è tutto solo su un dannato schermo.
A volte io mi chiedo perché ci sono alcuni che attaccano queste persone che hanno dovuto passare l'inferno con la speraza di venire in Europa o quel che sia per vivere una vita "migliore". Come possiamo anche solo sperare di esaudire le loro aspettative quando ci sono letteralmente persone che dormono per strada?
Quello che mi auguro, ragazzi miei, è che in qualità di futura generazione riusciremo a cambiare questo presente, perché avanti così non si può e non si potrà andare andare.
Quello che mi auguro, ragazzi miei, è che in qualità di futura generazione riusciremo a cambiare questo presente, perché avanti così non si può e non si potrà andare andare.