Questo articolo è uscito anche sull'edizione nazionale del Corriere dello Sport - Stadio. Ogni martedì, esce una pagina speciale scritta interamente da noi, se hai anche tu qualche storia da raccontarci scrivici una mail [email protected], non vediamo l'ora di parlarne!
Venerdì 15 dicembre, all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno, migliaia di persone vestite di rosso dalla testa ai piedi si sono date appuntamento per "Campioni in festa", la festa organizzata da Ducati Corse per festeggiare insieme ai tifosi tutte le vittorie del 2023.
La Ducati, nella stagione che si è appena conclusa, ha vinto tutto, portandosi a casa il Campionato mondiale Supersport grazie a Nicolò Bulega, il Campionato mondiale di Superbike con Álvaro Bautista e l'intero podio del motomondiale con Marco "Bez" Bezzecchi, Jorge "Martinator" Martín e Pecco Bagnaia. Tutti questi piloti, hanno corso e vinto in sella ad una moto Ducati.
Venerdì 15 dicembre, all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno, migliaia di persone vestite di rosso dalla testa ai piedi si sono date appuntamento per "Campioni in festa", la festa organizzata da Ducati Corse per festeggiare insieme ai tifosi tutte le vittorie del 2023.
La Ducati, nella stagione che si è appena conclusa, ha vinto tutto, portandosi a casa il Campionato mondiale Supersport grazie a Nicolò Bulega, il Campionato mondiale di Superbike con Álvaro Bautista e l'intero podio del motomondiale con Marco "Bez" Bezzecchi, Jorge "Martinator" Martín e Pecco Bagnaia. Tutti questi piloti, hanno corso e vinto in sella ad una moto Ducati.
Noi di Radioimmaginaria alla festa non potevamo assolutamente mancare, anche perché una delle ultime antenne che abbiamo alzato nel 2022 si trova proprio a Borgo Panigale, di fronte alla fabbrica Ducati. Anzi, vi dirò di più! Fin dal 2012, l'anno di nascita di Radioimmaginaria, il parcheggio della fabbrica Ducati di Borgo Panigale, alle porte di Bologna, è sempre stato il punto di partenza di ogni nostra trasferta: dal Festival di Sanremo, ad Eurovision Song Contest... Ad ogni ora del giorno e della notte, il nostro pullman ci caricava e scaricava lì, di fronte ad un murales con sopra disegnate moto di ogni epoca, realizzato per ricordare tutte le storiche vittorie Ducati. Nessuno di noi, nemmeno gli speaker nati a Borgo Panigale, avevano mai oltrepassato quei cancelli, ma non importava, le emozioni erano sempre le stesse.
Il rosso Ducati ci caricava alla partenza e ci faceva sentire finalmente a casa al ritorno. Perché se nasci in Emilia - Romagna, nel bel mezzo della Motor Valley, i motori devi per forza amarli, è più forte di te. E quest'anno della Ducati si sono innamorati tutti, ma proprio tutti. Vedere una moto italiana andare così bene ha fatto appassionare tanti ragazzi a questo sport che però a volte ci sembra ancora troppo distante. Parlando con alcuni nostri amici ci siamo resi conto che molti di loro non avevano mai visto una gara di MotoGp in vita loro. Forse perché siamo sempre abituati a vedere queste persone in televisione, o forse perché andare fisicamente a vedere una corsa per noi ragazzi che non abbiamo un soldo è praticamente impossibile. Allora abbiamo deciso di chiedere agli adolescenti cosa cambierebbero per fare diventare il motorsport più nostro. Ecco cosa ci hanno risposto:
"Io non ho mai visto una gara in vita mia però credo che bisognerebbe parlarne di più a scuola, sarebbe bello se si facesse qualche lezione sui motori, durante le ore di scienze"
"Un modo per portare più ragazzi alle gare potrebbe essere organizzare durante le corse anche alcuni concerti, fare diventare ogni gara una grande festa!"
"Magari i prof potrebbero organizzarsi per fare qualche lezione di guida durante le ore di educazione fisica, una volta ci hanno portato a fare arrampicata, perché non portarci in un circuito?"
"Io seguo le gare da sempre e sono convinta che per avvicinare sempre più adolescenti a questo sport bisognerebbe fare capire a tutti che futuro questo potrebbe diventare il loro lavoro!"
"Un modo per portare più ragazzi alle gare potrebbe essere organizzare durante le corse anche alcuni concerti, fare diventare ogni gara una grande festa!"
"Magari i prof potrebbero organizzarsi per fare qualche lezione di guida durante le ore di educazione fisica, una volta ci hanno portato a fare arrampicata, perché non portarci in un circuito?"
"Io seguo le gare da sempre e sono convinta che per avvicinare sempre più adolescenti a questo sport bisognerebbe fare capire a tutti che futuro questo potrebbe diventare il loro lavoro!"
Nel motorsport non lavorano solo i piloti ma tante altre persone: dagli ingegneri, ai meccanici. C'è chi lavora alle strategie di gara, chi alla comunicazione e ognuno ha un ruolo fondamentale. Anche la Ducati sta puntando molto sugli adolescenti promuovendo progetti sia alle scuole superiori, sia all'Università, arrivando anche a vincere il MotoStudent 2023, grazie ad un prototipo fighissimo a propulsione elettrica, progettato dalle ragazze e dai ragazzi del Team UniBo Motorsport, insieme agli ingegneri Ducati. Che poi, se ci pensiamo bene, in realtà se c'è uno sport dove gli adolescenti sono i protagonisti, è proprio il motorsport. In fondo molti dei piloti per cui tifiamo e che adesso sono campioni hanno cominciato da piccolissimi ad andare sulle moto o sui go-kart. Mentre noi ragazzi come gli altri a 13 anni ci disperavamo per la scelta delle superiori, loro già sapevano che la loro strada sarebbe stata quella delle due o quattro ruote. Nel nostro caso, due.
Dico nostro perché a "Campioni in Festa" abbiamo parlato proprio di questo con alcuni dei diretti interessati. Per esempio, Marco Bezzecchi. Lui alla nostra età ha dovuto fare dei sacrifici: "Devi rinunciare per esempio ad andare a ballare, oppure ad uscire d'estate. L'estate praticamente non ci sei mai." Può essere anche che ci sia qualche problema con la scuola, come per esempio per Nicolò Bulega: "Con i professori è stata dura, loro non concepivano il fatto che tu potessi diventare uno forte di uno sport. Per loro c'era solo la scuola. Giustamente, perché comunque a scuola bisogna andarci...". Però diciamocelo, se poi diventi campione del mondo un occhio possono anche chiuderlo. Luigi Dall'Igna, il Direttore Generale di Ducati Corse, in realtà non è proprio d'accordo con questo aspetto della MotoGP: "Questo onestamente non so se sia giusto. Io lascerei un po' più di spazio ai giovani per fare i giovani, senza caricarli di troppe responsabilità". Quindi, per tutti quelli che (come me) spesso si sentono in ritardo vedendo quello che questi ragazzi hanno già raggiunto alla nostra età, possiamo stare tranquilli. È giusto che ognuno segua le sue passioni e si goda l'adolescenza alla sua velocità. Semplicemente, la loro è circa sui 300 km/h.
Alla fine, tutta questa faccenda di come fare ad avvicinare i ragazzi alla MotoGP, può essere risolta in un modo molto semplice. Secondo me funziona un po' come a scuola, dove se trovi quel professore che sa spiegare bene riusciresti ad appassionarti anche alle materie più difficili e noiose.
Io sono appassionata di MotoGP da quando ho memoria, mettetemi sul divano alla domenica a vedere le moto è mi sentirò a casa in qualsiasi parte del mondo. I motori che si accendono, i semafori che si spengono, il rumore della ghiaia che non vorresti mai sentire, e una voce che assocerò per sempre a tutti questi suoni: quella di Guido Meda. Per noi lo sport ha una voce ed è la sua. Guido Meda è proprio come quel professore di cui parlavamo prima. Finché abbiamo lui, non c'è pericolo che i ragazzi della nostra età si allontanino dalla MotoGP.
Sarebbe bello se insegnasse a tutti noi speaker bambocci i segreti del suo lavoro. Come Vale con la VR46 Academy. Ecco, se esistesse una GM Academy farei di tutto per entrarci.
Come fai a non appassionarti se ogni domenica senti la voce di Guidone: "Tutti in piedi sul divano e gas a martello!!!" Quindi, se fisicamente non possiamo farlo, anche solo sentirci come se fossimo lì sulla pista con i piloti è una cosa importantissima. E che ci sia qualcuno in grado di trasportarci così è una fortuna immensa per questo sport.
Io sono appassionata di MotoGP da quando ho memoria, mettetemi sul divano alla domenica a vedere le moto è mi sentirò a casa in qualsiasi parte del mondo. I motori che si accendono, i semafori che si spengono, il rumore della ghiaia che non vorresti mai sentire, e una voce che assocerò per sempre a tutti questi suoni: quella di Guido Meda. Per noi lo sport ha una voce ed è la sua. Guido Meda è proprio come quel professore di cui parlavamo prima. Finché abbiamo lui, non c'è pericolo che i ragazzi della nostra età si allontanino dalla MotoGP.
Sarebbe bello se insegnasse a tutti noi speaker bambocci i segreti del suo lavoro. Come Vale con la VR46 Academy. Ecco, se esistesse una GM Academy farei di tutto per entrarci.
Come fai a non appassionarti se ogni domenica senti la voce di Guidone: "Tutti in piedi sul divano e gas a martello!!!" Quindi, se fisicamente non possiamo farlo, anche solo sentirci come se fossimo lì sulla pista con i piloti è una cosa importantissima. E che ci sia qualcuno in grado di trasportarci così è una fortuna immensa per questo sport.