Malagò è arrivato al Parco Verde

Il presidente del CONI ha mantenuto la promessa ed è venuto sui campi del Parco Verde
Pubblicato da Marco R il 03/11/2023 in Detective
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Il Presidente del CONI Giovanni Malagò è arrivato al Parco Verde. Ha mantenuto la promessa ed è venuto a visitare i campetti dove i ragazzi giocano ogni giorno. È arrivato insieme al Presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera Stefano Mei e al presidente di Fondazione con il sud Stefano Consiglio. Grazie all'Associazione "Un'infanzia da vivere" e grazie al Corriere dello Sport - Stadio, che fin dall'inizio ha creduto in questa missione.
Lunedì 30 ottobre 2023, è arrivato a Caivano e ha parlato di fronte a decine di adolescenti che sono rimasti in silenzio, ad ascoltare attentamente le parole di un'istituzione così importante. Non succede spesso che un Presidente si faccia capire da ragazzini così piccoli e noi, che abbiamo la loro età, lo sappiamo bene...
Quando abbiamo sentito parlare del Parco Verde per la prima volta non sapevamo nemmeno dove fosse. Era, è, uno di quei nomi che può essere ovunque su una cartina geografica... Abbiamo scoperto la sua esistenza leggendolo sulle prime pagine di ogni giornale del mondo, quando questa estate un gruppo di adolescenti è stato accusato di violenze sessuali su due bambine di 12 anni. Improvvisamente quel quartiere nascosto nella periferia a nord di Napoli è diventato un luogo in cui volevamo andare. Così siamo arrivati là, per vedere dove vivono e come passano le giornate gli adolescenti che abitano da quelle parti.
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Un'infanzia da vivere

Appena scesi dalla macchina, eravamo un po' spaesati e abbiamo cercato di fare meno rumore possibile. Ad aspettarci c'era Bruno Mazza che al Parco Verde è cresciuto. A 16 anni è diventato il braccio destro del boss, ma dopo avere scontato 12 anni di prigione ed essersi reso conto che tanti altri ragazzini rischiavano di fare la sua stessa fine, ha deciso di fondare l'associazione "Un'infanzia da vivere", dove ogni giorno si ritrovano centinaia di adolescenti per giocare insieme sui campi del quartiere circondati dal degrado.
In realtà il vero obiettivo di Bruno è fare tornare i ragazzi a scuola. Al Parco Verde, su 6000 abitanti, 1160 sono adolescenti. In questa zona il 25% degli adolescenti è a rischio criminalità e la dispersione scolastica è altissima. Bruno Mazza, grazie allo sport, è riuscito a fare tornare agli adolescenti la voglia di tornare a scuola. Dal 2013 al 2015, attraverso un registro tenuto dall'associazione, i ragazzi con più presenze a scuola vincevano come premio la possibilità di andare a vedere gli allenamenti del Napoli a Castel Volturno e facendo così è riuscito ad azzerare la dispersione scolastica.
"Le borse di studio, per questa zona, dovrebbero essere i biglietti per andare a vedere il Napoli - ci ha raccontato Bruno - Se ogni settimana la Serie A ci mettesse a disposizione qualche biglietto per portare gli studenti a vedere le partite allo stadio Maradona riusciremmo a risolvere questo problema". Il Presidente Malagò ci ha assicurato che si muoverà in prima persona per fare in modo che arrivino sui campi del Parco Verde anche alcuni giocatori del Napoli Calcio: "Molti dicono che lo sport sia una medicina, ed è vero - ci ha raccontato Malagò - Fare in modo che i ragazzi vadano a scuola solo per potere andare allo stadio però sarebbe sbagliato. Il biglietto per la partita deve essere un'eccezione, un incentivo, non una regola".
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L'inaugurazione di Ohana Park

Ieri al Parco Verde è stata una festa gigantesca. È da settimane che i ragazzi non aspettavano altro e in questi giorni si sono dati da fare per mettere a posto il Parco Giochi di Viale Tulipano, uno degli unici posti in tutto il quartiere dove anche i bambini possono divertirsi restando al sicuro. C'è tutto quello che serve: qualche altalena, uno scivolo, dei fiori... Il parco giochi si chiama Ohana Park e il nome ovviamente non è scelto a caso, c'è scritto anche sull'insegna all'ingresso: "Ohana significa Famiglia e Famiglia significa che nessuno viene abbandonato e dimenticato", ed è esattamente questa la missione dell'Associazione "Un'infanzia da vivere".
Giovanni Malagò e Stefano Mei sono scesi in prima persona sui campetti degradati del Parco Verde, accompagnati da Radioimmaginaria, da Bruno Mazza e dagli altri ragazzi dell'associazione. Abbiamo visitato prima i campi al Rione I.A.C.P. e al Bronx, poi il Centro Sportivo Delphinia e anche la strada su cui si allena ogni giorno la Caivano Runners, che è la società campione d'Italia di corsa su strada. A Caivano non c'è nemmeno una pista d'atletica e gli atleti sono costretti a correre su una pista ciclabile a bordo strada. Le cose da fare sono tante, tantissime, ma qui nessuno si arrende.
Anche la società Sport e Salute, insieme al Governo, al Genio militare e alle Fiamme Oro, si è fin da subito messa al lavoro per ripristinare le infrastrutture del Parco Verde. Lo faremo e continueremo a raccontare questa storia fino a quando i campi non saranno messi a posto. Anzi, il giorno dopo essere stati a Caivano abbiamo incontrato alla giornata nazionale Giovani e Memoria anche il Ministro dello sport e dei giovani Andrea Abodi e il Presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma: "Si può fare tantissimo insieme - ha detto il Presidente Mezzaroma - Noi siamo pronti a collaborare con tutti quelli che hanno a cuore il problema di Caivano". Quando eravamo a Caivano, il Presidente Malagò ci ha dato il compito di raccogliere ogni progetto per non lasciare indietro nessuno. Lo faremo e continueremo a raccontare questa storia fino a quando i campi non saranno messi a posto. Con l'aiuto di tutto, riusciremo finalmente a dare ai ragazzi del Parco Verde un bel posto dove vivere.
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Capitale europea dello Sport 2026

Qualche giorno fa Napoli ha presentato ufficialmente la sua candidatura a Capitale europea dello Sport 2026. Tra un paio settimane si scoprirà quale città è stata scelta tra Napoli e Saragozza, in Spagna. Il titolo di Capitale europea dello sport è un riconoscimento che viene assegnato ogni anno dall'Associazione ACES Europe ad una città che si distingue con dei progetti che seguono i principi etici dello sport. In quell'anno, la città scelta, dovrà impegnarsi a realizzare almeno 36 eventi sportivi nazionali e internazionali.
Noi non tifiamo solo per Napoli, ma anche per Caivano e per Parco Verde perché qui lo sport è aria, libertà. "Ho passato tutto il fine settimana a fare chiamate per Napoli Capitale europea dello sport e mi sento di dire che sono molto ottimista - ci ha raccontato Malagò - A Napoli gli impianti ci sono e le Universiadi del 2019 sono state un grande successo. Nel dossier di candidatura farei in modo che siano coinvolte il più possibile anche le periferie". Servono eventi. Sotto sotto crediamo che sia questo quello che manca ai ragazzi di Parco Verde. Incontrare nuova gente, fare in modo che il Parco Verde e il suo degrado non siano più luoghi da cui fuggire. Sarebbe bello portare qui un mondiale di skate o una gara internazionale di street football, magari sui campetti che non esistono ancora. Noi ci saremo, fino alla fine.
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