Voglio iniziare con il botto proponendovi una sfida: trovatemi un adoloscente, uno, solo UNO, che non abbia il suo momento di ansietta quotidiana. So già che è impossibile, almeno per me, visto che l'ansia è forse una delle parti più caratteristiche delle mie giornate. Che poi le mie ansie a volte sono anche stupide, però giusto per non farmi mancare niente tendo a trasformare qualsiasi cosa in un ENORME problema.
Top 5 ansie di Emma:
5 Il cane che scappa
4 Perdere le chiavi di casa
3 Perdere documenti o/e mezzi o/e documenti sui mezzi
2 Arrivare in ritardo
And the winner iiiiiiiissss
1 La scuola!!!!!
Top 5 ansie di Emma:
5 Il cane che scappa
4 Perdere le chiavi di casa
3 Perdere documenti o/e mezzi o/e documenti sui mezzi
2 Arrivare in ritardo
And the winner iiiiiiiissss
1 La scuola!!!!!
Credo che questo rapporto così asiogeno che ho con la scuola sia nato taaaanto tempo fa. Ricordo che quando ero piccola, già alle elementari, prendere meno di 8 mi frustrava. Nella mia testa era quello l'obiettivo da raggiungere e più passavano gli anni, peggio diventava.
Non so bene di chi sia colpa. Forse dei prof. che non ti aiutano a vivere bene il tempo che passi seduto sul banco? Forse è anche colpa mia, che non riesco e non ho mai imparato a vivere bene i momenti di tensione... Sicuramente i genitori in quei momenti non ti aiutano. Di solito i miei si limitano a frasi fatte e insopportabili, del tipo "ma se sei così stressato alla tua età, alla mia che farai?" (come se loro fossero delle testuggini di 500 anni con secoli di esperienza alle spalle...)
In ogni caso non sono qui per dare colpe e nemmeno per parlarvi di altri. Voglio parlarvi di noi, studenti con l'ansia, che solo per una verifica ci scrocchiamo le mani o continuiamo a muovere la gamba sotto il banco.
Non so bene di chi sia colpa. Forse dei prof. che non ti aiutano a vivere bene il tempo che passi seduto sul banco? Forse è anche colpa mia, che non riesco e non ho mai imparato a vivere bene i momenti di tensione... Sicuramente i genitori in quei momenti non ti aiutano. Di solito i miei si limitano a frasi fatte e insopportabili, del tipo "ma se sei così stressato alla tua età, alla mia che farai?" (come se loro fossero delle testuggini di 500 anni con secoli di esperienza alle spalle...)
In ogni caso non sono qui per dare colpe e nemmeno per parlarvi di altri. Voglio parlarvi di noi, studenti con l'ansia, che solo per una verifica ci scrocchiamo le mani o continuiamo a muovere la gamba sotto il banco.
Il Liceo Bottoni di Milano
Qualche giorno fa ho letto che al Liceo Piero Bottoni di Milano, la preside ha deciso di togliere le pagelle di metà anno, aggiungendosi ad altre scuole come il polo scolastico Volta di Piacenza o il Malpighi di Bologna. La preside ha detto che così facendo "i ragazzi avranno più tempo per studiare in modo approfondito, impareranno a organizzarsi meglio e anche a evitare "furbate", come quella di studiare poco e niente nel primo quadrimestre e recuperare tutte le materie sotto nel secondo".
Magari fosse così anche da me! Poi però mi sono ricordata che non vivo a Milano ma vicino a Verbania, in un paesino sperduto tra le montagne, e chissà quando questi esperimenti arriveranno anche da noi. Credo che nascere in un piccolo paesino, stare in classe sempre con le stesse persone, incontrare sempre gli stessi amici, ti faccia crescere per forza di cose con l'idea di dovere prendere voti alti, come se fosse un modo per dimostrarsi diversi, migliori se volete...
Una scuola senza voti. Sarà questo il futuro? Questo non lo posso sapere ma trovo ammirevole il fatto che anche la scuola abbia a cuore la sanità mentale di un suo studente. C'è ancora da migliorare ma sono fiduciosa. Comunque sarebbe bello se la prossima volta questi esperimenti partissero proprio da paesini come il mio. Troppo facile farlo in una metropoli come Milano. Vi aspetto a Villadossola!
Magari fosse così anche da me! Poi però mi sono ricordata che non vivo a Milano ma vicino a Verbania, in un paesino sperduto tra le montagne, e chissà quando questi esperimenti arriveranno anche da noi. Credo che nascere in un piccolo paesino, stare in classe sempre con le stesse persone, incontrare sempre gli stessi amici, ti faccia crescere per forza di cose con l'idea di dovere prendere voti alti, come se fosse un modo per dimostrarsi diversi, migliori se volete...
Una scuola senza voti. Sarà questo il futuro? Questo non lo posso sapere ma trovo ammirevole il fatto che anche la scuola abbia a cuore la sanità mentale di un suo studente. C'è ancora da migliorare ma sono fiduciosa. Comunque sarebbe bello se la prossima volta questi esperimenti partissero proprio da paesini come il mio. Troppo facile farlo in una metropoli come Milano. Vi aspetto a Villadossola!