Non ce la faccio. Lo penserò almeno mille volte al giorno. Non ce la faccio. E quando lo penso, sotto sotto mi sento un po' un debole, come se non fossi all'altezza del mondo che mi circonda. Adam Peaty è il re della rana. In vasca ha vinto tutto: 3 ori olimpici, 8 mondiali e 16 europei. Qualche giorno fa però ha deciso improvvisamente di ritirarsi dalle gare: "sono stanco, non mi sento me stesso e non sto vivendo lo sport come ho fatto negli ultimi dieci anni".
Negli stessi giorni in cui Adam annunciava il suo ritiro, a Mestre, il Liceo Giordano Bruno, è diventato la prima scuola in Italia a sperimentare un quadrimestre senza voti. Leggete qui per saperne di più! Nell'ultimo periodo le crisi d'ansia a scuola sono aumentate così tanto da spingere la preside a scegliere di abolire i numeri. Su TikTok un po' di tempo fa era diventato virale un video in cui un'intera classe, prima di un'interrogazione, buttava giù gocce di calmanti. Mi ha fatto impressione vederlo anche perché è una situazione che conosco molto bene... Il cambio d'ora, il silenzio all'ingresso della prof., il fiato sospeso durante l'appello.
Più mi guardo intorno, più penso che la mia generazione stia diventando allergica ai numeri. Cioè la sola idea di potere essere giudicati ci manda in crisi. Molti adulti però non credono a queste ondate d'ansia e continuano a dire che dobbiamo abituarci perché la vita è fatta di sta roba. Ma chi l'ha deciso? Io non voglio una vita così! Io voglio stare bene! Intanto Adam ha annunciato che continuerà ad allenarsi con l'obiettivo di tornare in vasca per le Olimpiadi di Parigi 2024 e facendo questa scelta è diventato un simbolo per tutti quelli che, come me, si sono sentiti almeno una volta annegare in un mare d'ansia. Solo una cosa non riesco ancora a capire: perché quando a dire "non ce la faccio" è un campione olimpico, diventa immediatamente un eroe mentre quando a dirlo è un ragazzo come tanti, resta uno sfigato?