In questi giorni si sta parlando molto di Mariaclotilde Adosini, classe 2005, protagonista dei mondiali di spada femminile U20. Stavolta però la classifica non c'entra. Per entrare tra le 32 atlete migliori del torneo avrebbe dovuto battere la francese Juliette Baudinot. Alla fine dell'incontro Mariaclotilde, grazie ad un errore arbitrale, era riuscita a vincere per 15 a 14, ma ha deciso di sacrificare la vittoria per essere d'esempio per tutti. Marioclotilde, appena scesa dalla pedana è risalita per rigiocare l'attacco che era stato invalidato e alla stoccata successiva ha perso, regolarmente.
Il suo gesto ci ha fatto riflettere su quale sia il vero significato della sconfitta. Un po' come Tananai, che alla nostra domanda al Festival di Sanremo su come si può trasformare un fallimento in un'arma vincente, ha risposto: "Prendi un attimo la tua tristezza e rifletti su quanto possa essere uno spunto di riflessione, sii sincero con te stesso, è normale stare male. Cerca però di prendere la sconfitta come un modo per imparare una lezione più grande." Questi sono due grandi esempi del fatto che molto spesso le gare che affrontiamo non sono con altri, ma con noi stessi. Dalle sconfitte possiamo imparare ed essere leali. Se li seguiamo, sono due principi che possono portarci al successo, non in classifica, ma nella vita.