Ciao a tutti ragazzi!
Qui Sara da Roma e oggi parleremo di un argomento molto recente.
Infatti, come spero tutti voi sappiate, è uscito da poco il secondo film di Avatar Avatar 2: la via dell'acqua.
Molti spettatori, più o meno il 10%, affermano di soffrire di PADS, abbreviazione di "Post-Avatar depression", che porterebbe a una vera e propria depressione causata dalla visione del film.
Qui Sara da Roma e oggi parleremo di un argomento molto recente.
Infatti, come spero tutti voi sappiate, è uscito da poco il secondo film di Avatar Avatar 2: la via dell'acqua.
Molti spettatori, più o meno il 10%, affermano di soffrire di PADS, abbreviazione di "Post-Avatar depression", che porterebbe a una vera e propria depressione causata dalla visione del film.
Questa sensazione, non ancora certificata e attestata, colpisce i soggetti più sensibili e sarebbe causata dalla importante presenza della natura nella pellicola.
La gente dopo 3 ore di film, in cui è circondata da boschi e creature, una volta fuori dal cinema, si sentono in colpa per la crisi climatica che stiamo vivendo.
Tutto ciò porterebbe a depressione e addirittura a pensieri suicidi. Sottolineo che non è una patologia accertata ma ciò non sminuisce i sentimenti delle persone coinvolte!
E voi? Avete visto il film? Anche a voi ha fatto avvicinare alla situazione del nostro pianeta? Scrivetecelo sul nostro account Instagram @radioimmaginaria
Da Radioimmaginaria è tutto e noi ci sentiamo nel prossimo articolo.
Bella regaz!
Fonti: The Guardian
La gente dopo 3 ore di film, in cui è circondata da boschi e creature, una volta fuori dal cinema, si sentono in colpa per la crisi climatica che stiamo vivendo.
Tutto ciò porterebbe a depressione e addirittura a pensieri suicidi. Sottolineo che non è una patologia accertata ma ciò non sminuisce i sentimenti delle persone coinvolte!
E voi? Avete visto il film? Anche a voi ha fatto avvicinare alla situazione del nostro pianeta? Scrivetecelo sul nostro account Instagram @radioimmaginaria
Da Radioimmaginaria è tutto e noi ci sentiamo nel prossimo articolo.
Bella regaz!
Fonti: The Guardian