A Kiev è arrivato un convoglio da 2 milioni di dollari

Intervista a Joe De Sena e Earl Granville
Pubblicato da Marco R il 30/12/2022 in Detective
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Qualche giorno fa a Kiev è arrivato un convoglio di Natale dal valore di 2 milioni di euro. Immaginate decine e decine di auto e camion pieni zeppi di sacchi a pelo, generatori di energia e forniture mediche. Si tratta di una delle donazioni private più grandi fatte dall'inizio dell'invasione ucraina ed è stata organizzata dalla comunità di Spartan Race in collaborazione con i veterani di guerra americani e con l'organizzazione no-profit slovacca Aroo.

Spartan Race è la corsa ad ostacoli più estrema e faticosa del mondo, in 15 anni l'hanno corsa più di 10 milioni di persone sparse in 50 Paesi. Spartan però non è solo una gara, è una vera e propria mentalità e per capirla meglio abbiamo fatto una chiacchierata con Joe De Sena, fondatore di Spartan Race, e Earl Granville, veterano di guerra degli Stati Uniti. Quando li abbiamo chiamati erano a Kiev, nella loro camera d'albergo e avevano appena consegnato ai soldati il convoglio natalizio.
Foto di gruppo del convoglio natalizio arrivato a Kiev
Com'è la situazione a Kiev in questo momento?
La guerra è vicina, si sente, ma quello che ci ha spinto ad organizzare questo convoglio è stato lo spirito degli ucraini. Da quando è iniziata l'invasione hanno preso posizione e hanno scelto di combattere da soli per la propria gente. L'equipaggiamento scarseggia ma loro non hanno intenzione di tirarsi indietro. In questa situazione la maggior parte del mondo sarebbe scappata.

Come vi siete organizzati per portare il convoglio in Ucraina?
È stata un'operazione difficile perché per portare a termine la missione avevamo a disposizione solo 3 o 4 settimane. I veterani e le forze alleate ci hanno aiutato a coordinare tutto, la logistica invece è stata gestita da un gruppo di ucraini. I camion sono stati prelevati in Regno Unito dove li abbiamo guidati fino al confine. Lì sono stati caricati con tutte le forniture utili e li abbiamo portati fino a Kiev. Con l'aiuto dei volontari ci siamo riusciti!
Riunione del convoglio natalizio di Spartan Race arrivato a Kiev
La Spartan Race è nata per superare degli ostacoli. Questo è stato l'ostacolo più grande da superare fino ad ora?
L'obiettivo di Spartan Race è essere pronti a tutto. Nel corso degli anni abbiamo creato una comunità di 10 milioni di persone sparse per il mondo e accomunate da questa mentalità. Non abbiamo mai organizzato convogli del genere ma per l'Ucraina dovevamo assolutamente fare qualcosa, così con l'aiuto dei veterani siamo partiti. Voglio immaginare un futuro in cui le persone si aiutano a vicenda, dove quando c'è un bullo che se la prende con qualcuno il mondo intero risponde. Questa è la missione di Spartan! Non bisogna affrontare gli ostacoli da soli ma creare una comunità pronta a sostenerti in caso di difficoltà.

La comunità russa di Spartan Race che ha detto?
Per loro è sicuramente una situazione molto difficile. Hanno paura di mostrare il loro supporto. Questo non è un governo "normale", prendere una posizione vorrebbe dire mettere a rischio anche la loro famiglia. Dobbiamo capirli.
Incontro tra ucraini e americani durante il Christmas Convoy a Kiev
Per un adolescente in guerra anche correre diventa un'azione impossibile e potenzialmente mortale. Lo sport può aiutare l'Ucraina a ritornare alla normalità?
Si! Non c'è dubbio. Il mio sogno sarebbe convincere Putin e Zelensky a sfidarsi in una gara sportiva. Chi vince la corsa vince anche la guerra! In Arabia Saudita abbiamo organizzato una gara tutta al femminile e 2500 donne sono venute a correre per la prima volta nella loro vita. Lo sport può davvero tutto.

Organizzerete un grande evento Spartan Race in Ucraina a guerra finita?
Certo, il nostro sogno sarebbe unire russi e ucraini e gareggiare insieme in una Spartan Race. In Crimea magari! Quello sarebbe davvero un bel posto in cui farla...
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