I mondiali dello sportwashing

Il 52% degli adolescenti non stanno seguendo i mondiali
Pubblicato da Marco R il 25/11/2022 in Detective
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Piove, che palle. Piove così tanto che se mi affaccio alla finestra anche il giardino sembra più triste. E dire che non sarebbe un brutto giardino, se solo non piovesse... A novembre mi sembra sempre tutto così spento, anche il barbecue intorno a cui l'11 luglio dell'anno scorso ho festeggiato con i miei amici la vittoria ad Euro 2020. Mamma mia che figata quella sera! Pure lui mi sembra solo ora. È lì, in un angolo, con un piede un po' storto che affonda nel fango, vicino c'è un pallone sgonfio e una sedia a dondolo senza cuscini. Forse è così triste perché sa anche lui che quest'anno non ci sarà nessun festeggiamento o forse è solo novembre e a novembre si sa, piove sempre. Ma mentre sul mio paesino disperso nel bel mezzo delle campagne bolognesi continua a piovere, in Qatar, dove a novembre fa un caldo assurdo, inizia il mondiale più criticato della storia del calcio.
Pattern di palloni da calcio

I dati del sondaggio

"Il mondiale dello sportwashing" che, almeno per noi adolescenti, sarà sicuramente un disastro. Perché se quella notte di luglio era stata la nostra notte, stavolta di nostro non ci sarà un bel niente. Lo abbiamo chiesto ad alcune ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 20 anni sparsi per tutta Italia. Il 52% degli adolescenti non seguirà i mondiali e se solo il 30% non li guarderà perché l'Italia non si è qualificata, quasi il 50% ha detto che gli scandali legati all'organizzazione di Qatar 2022 influenzeranno la scelta di guardare o non guardare le partite, come se rifiutarsi di accendere la TV fosse un modo per dire a tutti che hanno davvero esagerato. Stavolta il mondo del calcio, che è sempre in prima fila quando bisogna attaccare sulle magliette dei giocatori toppe di ogni genere a difesa dei diritti, non si è dimostrato all'altezza dei cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo e che sono necessari. Anzi, sapere che una delle più importanti organizzazioni della Terra ha scelto di mettere in secondo piano tutto quello per cui la mia generazione protesta ogni giorno, mi ha fatto sentire piccolo piccolo e, a dirla tutta, anche preso in giro.
Campo da calcio

I primi mondiali in medio oriente

Così tanti errori tutti insieme non li ho visti nemmeno nella mia peggior verifica di matematica. I primi mondiali in medio oriente potevano essere un'occasione per avvicinare due culture diversissime, collegare due mondi ancora molto lontani grazie allo sport, ma siamo riusciti a sottolineare ancora di più le differenze. In questi giorni tutti, tutti quanti, si sono arrabbiati, su Netflix è pure uscito un documentario chiamato "FIFA: tutte le rivelazioni" dove si parla di corruzione, di politica, di soldi sporchi, di milioni. Robe super complicate che io (che già mi sento uno sceicco quando compro un paio di scarpe nuove) non riesco proprio a capire. Sono termini difficilissimi, cognomi su cognomi. Mi sembra solo tutto super mega iper illegale.
Campo da calcio

Perché nessuno ha fatto nulla?

Il punto però è un altro. I mondiali domenica sono iniziati, tutte le nazionali sono in campo, tutti i giocatori sperano di vincere, tutti i tifosi del Paese vincitore festeggeranno intorno alle loro griglie come me l'11 luglio 2021 e scenderanno in strada per tutta la notte a sventolare le bandiere. Quella notte sarà la loro notte e sono sicuro che se fossi uno di loro sarei contentissimo anche io. Che palle. Forse lo sport è così bello, la passione per il calcio è così travolgente che basta un gol e una coppa dorata per riuscire a chiudere gli occhi anche di fronte a scandali del genere, o forse ci interessa tutto fino ad un certo punto.
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