Intervista a Valerio Ferrara

A 24 anni ha vinto il primo premio a Cannes!
Pubblicato da Marco R il 13/10/2022 in Pop
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A Napoli, dal 5 all'8 ottobre, si è svolto Pianeta Mare Film Festival, un festival cinematografico nato con l'obiettivo di sensibilizzare le persone su temi come la protezione e la cura degli ambienti marini attraverso il cinema. Abbiamo partecipato anche noi di Radioimmaginaria e mentre eravamo lì abbiamo conosciuto Valerio Ferrara. Lui ha 24 anni, è un regista e a maggio 2022 è diventato il primo italiano di sempre a vincere la Palma d'oro di Cannes nella sezione dei cortometraggi selezionati dalla Cinéfondation. Durante il Pianeta Mare ha coadiuvato una challenge cinematografica fighissima dedicata a squadre di ragazzi under 30. Ecco qui cosa ci ha raccontato:

Parlaci un po' di 1 Minute Mobile Film!
1 Minute Mobile Film è la challenge dedicata ai ragazzi under 30 di Pianeta Mare Film Festival. Tutte le squadre che hanno partecipato erano composte da due ragazzi e l'obiettivo era riuscire a realizzare un corto di un minuto utilizzando solo uno smartphone. Pianeta Mare Film Festival è nato per sensibilizzare le persone su temi come il cambiamento climatico e la protezione degli ambienti marini, per questo ogni squadra era composta da uno studente di biologia e uno studente di cinema.
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Alla fine anche per realizzare un corto devi giocare di squadra...
Certo! Il mondo del cinema è davvero enorme, le troupe di solito vanno dalle 20 alle 100 persone e ognuna di esse è fondamentale! Nella nostra challenge però i ragazzi non avevano a disposizione le risorse di una vera troupe, quindi era necessario ottimizzare tempo e mezzi. La vera missione era riuscire a fare squadra per potere comunicare, attraverso il cinema, alcuni messaggi in modo semplice e spontaneo. Alla fine tutti si sono messi in gioco per fare qualcosa da condividere con gli altri.

Per un regista essere in gara a Cannes è come giocare i mondiali?
Ahahah dipende dalle persone! A Cannes per esempio il modo che avevamo di approcciarci alla gara rispecchiava la cultura del Paese in cui eravamo cresciuti. Quindi c'era una ragazza australiana super competitiva che voleva a tutti i costi il premio, il regista cinese invece era l'esatto opposto e stava sempre seduto in un angolo ad osservare gli altri da lontano, l'indiano era il più simpatico e scherzava continuamente con tutti mentre io, da buon Italiano, la buttavo sempre in caciara. Per me già solo essere arrivato a Cannes era una vittoria, poi alla fine è anche arrivato il premio!
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Come mai i festival sono così importanti?
Può sembrare strano ma anche se con Netflix consumiamo ogni giorno moltissimi film, siamo nel mezzo di una crisi delle sale cinematografiche! La gente non va più al cinema e in questa ottica il Festival è necessario per fare conoscere il proprio film, è un po' come se il festival avesse il supporter di mettere sui film in gara una certificazione di qualità, un marchio di garanzia. Però non è sempre così. Guardare un film è un'esperienza troppo soggettiva e nessun Festival sarà mai in grado di valutare le tue emozioni.

Prima di lasciarci Valerio ha voluto dare un consiglio a tutti i ragazzi che sognano di lavorare in questo mondo, per fare cinema non serve essere per forza un regista internazionale o un attore da premio oscar! "Sarebbe bello se nelle scuole, già a partire dalle medie, si iniziassero a diffondere i veri mestieri del cinema. Esistono moltissimi altri lavori che contribuiscono a rendere questo mondo così magico, purtroppo però pochissime persone lo sanno. Anche i montatori e i fonici sono importanti! Con il tempo serviranno sempre più ragazzi appassionati e interessati a comunicare qualcosa attraverso le loro idee e noi li stiamo aspettando a braccia aperte..."
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