L'altro giorno abbiamo fatto una chiacchierata con Rebecca Vismara, lei ha 17 anni e da pochissimi giorni ha vinto la medaglia d'argento individuale e l'oro nella staffetta ai Campionati del Mondo di nuoto pinnato in acque libere che quest'anno si sono tenuti in Piemonte, sul Lago di Viverone. Ecco cosa ci ha raccontato!
Allora Rebecca sappiamo che è stato un settembre più strano del solito!
Ahahaha si! Considera che sono una ragazza che vive costantemente nell'ansia e di solito settembre è un momento drammatico ma stranamente sto vivendo l'inizio di questo ultimo anno di scuola con grande tranquillità, sarà l'adrenalina del mondiale che ho ancora addosso... Cose del genere ti caricano in un modo incredibile!
Allora Rebecca sappiamo che è stato un settembre più strano del solito!
Ahahaha si! Considera che sono una ragazza che vive costantemente nell'ansia e di solito settembre è un momento drammatico ma stranamente sto vivendo l'inizio di questo ultimo anno di scuola con grande tranquillità, sarà l'adrenalina del mondiale che ho ancora addosso... Cose del genere ti caricano in un modo incredibile!
Com'è andata sul Lago di Viverone?
Alla fine benissimo, ma l'inizio non è stato dei migliori... Era il mio primo mondiale e anche se andare in Nazionale è un'esperienza meravigliosa bisogna assolutamente restare concentrati perchè in mezzo a così tante emozioni il rischio di perdere il controllo è alto. Il primo giorno di gara il mio allenatore non è potuto esserci, lui è sempre stato il mio punto di riferimento e infatti quella gara non è andata molto bene... Ma è bastato parlare un po' con lui il giorno dopo per tornare tranquilla e ripartire carica a mille!
Come mai hai scelto nuoto pinnato?
Io nuoto da sempre, da piccola facevo nuoto sincronizzato ma ad un certo punto mi sono stancata. Tornavo a casa da allenamento con le lacrime agli occhi ed ero sicura che se avessi insistito ancora un po' con il sincro non sarei più entrata in piscina. Poi un giorno quasi per caso sono finita ad un corso di nuoto pinnato e mi sono innamorata di questa disciplina. Da quel giorno lo sport è diventata la mia valvola di sfogo.
Alla fine benissimo, ma l'inizio non è stato dei migliori... Era il mio primo mondiale e anche se andare in Nazionale è un'esperienza meravigliosa bisogna assolutamente restare concentrati perchè in mezzo a così tante emozioni il rischio di perdere il controllo è alto. Il primo giorno di gara il mio allenatore non è potuto esserci, lui è sempre stato il mio punto di riferimento e infatti quella gara non è andata molto bene... Ma è bastato parlare un po' con lui il giorno dopo per tornare tranquilla e ripartire carica a mille!
Come mai hai scelto nuoto pinnato?
Io nuoto da sempre, da piccola facevo nuoto sincronizzato ma ad un certo punto mi sono stancata. Tornavo a casa da allenamento con le lacrime agli occhi ed ero sicura che se avessi insistito ancora un po' con il sincro non sarei più entrata in piscina. Poi un giorno quasi per caso sono finita ad un corso di nuoto pinnato e mi sono innamorata di questa disciplina. Da quel giorno lo sport è diventata la mia valvola di sfogo.
Com'è una gara di nuoto pinnato?
Alla fine il nuoto pinnato è come il nuoto tradizionale ma con pinne e boccaglio. Al mondiale dovevamo nuotare su un percorso lungo 1 km e delimitato da 4 boe. Io ho iniziato facendo nuoto pinnato in vasca e con il passare degli anni, salendo di categoria, ho provato anche le gare nel lago e mi è piaciuto fin da subito. La cosa bella è che per ogni categoria ci sono delle pinne diverse, le mie sono quelle tradizionali ma alcuni nuotato con una monopinna che ti tiene intrappolati entrambi i piedi come se fossi una vera sirena
Quando sei in mezzo al lago cosa pensi?
Nell'acqua mi sento a mio agio, è davvero il mio habitat naturale e quando sono a mollo non penso più a nulla, solo a nuotare. Ne è la prova il rapporto che ho con le alghe, perché le alghe mi fanno schifoooo!!! Ogni volta che le vedo devo fermarmi perché non sopporto sentire le foglie appiccicose sulla pelle, quando sono in gara però è come se non esistessero. Sono così concentrata e piena di adrenalina che potrei anche nuotare in un lago di sushi senza rendermene conto. Superare i limiti grazie allo sport, questo è bellissimo!
Alla fine il nuoto pinnato è come il nuoto tradizionale ma con pinne e boccaglio. Al mondiale dovevamo nuotare su un percorso lungo 1 km e delimitato da 4 boe. Io ho iniziato facendo nuoto pinnato in vasca e con il passare degli anni, salendo di categoria, ho provato anche le gare nel lago e mi è piaciuto fin da subito. La cosa bella è che per ogni categoria ci sono delle pinne diverse, le mie sono quelle tradizionali ma alcuni nuotato con una monopinna che ti tiene intrappolati entrambi i piedi come se fossi una vera sirena
Quando sei in mezzo al lago cosa pensi?
Nell'acqua mi sento a mio agio, è davvero il mio habitat naturale e quando sono a mollo non penso più a nulla, solo a nuotare. Ne è la prova il rapporto che ho con le alghe, perché le alghe mi fanno schifoooo!!! Ogni volta che le vedo devo fermarmi perché non sopporto sentire le foglie appiccicose sulla pelle, quando sono in gara però è come se non esistessero. Sono così concentrata e piena di adrenalina che potrei anche nuotare in un lago di sushi senza rendermene conto. Superare i limiti grazie allo sport, questo è bellissimo!
Il nuoto pinnato alle Olimpiadi non c'è ancora ma come tutti i nuotatori Rebecca sogna prima o poi di poterle raggiungere. Il processo però è molto lungo e per questo bisogna lavorare ogni giorno per fare conoscere questo sport a quante più persone possibili: "vorrei davvero che la gente sapesse cosa c'è dietro a questo mondo ed è bellissimo sapere che quest'anno moltissimi ragazzi in piscina hanno scelto di iscriversi proprio al corso di nuoto pinnato! Spesso sono proprio gli sport strani come il mio a regalare le emozioni più forti..."