L'altro giorno al Giro d'Italia ho visto una delle tappe più belle della mia vita. Il protagonista è stato un ragazzino di un anno più grande di me. Si chiama Biniam Girmay, è nato in Eritrea ed è senza dubbio una promessa del ciclismo mondiale. Insomma, dopo una tappa faticosissima, a 300 metri dall'arrivo, è partito all'attacco, sfidando il campione olandese Mathieu van del Poel in una volata eterna, che sola a guardarla ti viene il mal di gambe. E proprio quando erano testa a testa, a meno di 10 metri dall'arrivo, Van der Poel ha mollato, stremato dalla fatica, lasciando a Biniam la possibilità di esultare per la sua prima vittoria al Giro.
Quando anche il secondo vince
L'immagine più bella della tappa però è un'altra: a un metro dall'arrivo Biniam e Mathieu si sono guardati per un attimo e l'olandese ha accettato la sconfitta, alzando il pollice in cielo verso il vincitore come a dire: "bella bro, eri imbattibile, stavolta sembravi un motorino, domani vai più lento".
Quel giorno Bianiam Girmay (che se non si fosse ancora capito è già diventato il mio idolo) nell'aprire lo spumante sul podio, si è sparato il tappo della bottiglia nell'occhio e il giorno dopo è stato costretto al ritiro per infortunio. Sfiga a parte, credo però che quel pollice in su valga più di mille bocce di champagne, perchè se riesci a trasformare una volata al Giro in una corsa tra amici vuol dire che puoi permetterti di sbocciare anche con una bottiglia di coca cola. Tanto hai vinto a prescindere.
Quel giorno Bianiam Girmay (che se non si fosse ancora capito è già diventato il mio idolo) nell'aprire lo spumante sul podio, si è sparato il tappo della bottiglia nell'occhio e il giorno dopo è stato costretto al ritiro per infortunio. Sfiga a parte, credo però che quel pollice in su valga più di mille bocce di champagne, perchè se riesci a trasformare una volata al Giro in una corsa tra amici vuol dire che puoi permetterti di sbocciare anche con una bottiglia di coca cola. Tanto hai vinto a prescindere.