il Festival di Sanremo è alle porte e, specialmente noi sanremesi, siamo sommersi da articoli, foto e servizi sulla kermesse. L'idea di scrivere questa lettera-articolo mi è venuta in particolare ieri sera: guardavo tranquillo il mio feed e a una certa mi sono imbattuto in una serie di gossip e speculazioni sul vincitore del festival.
Io non accetto che l'evento televisivo più famoso e importante d'Italia lanci un'idea così triste della Musica (che mi prendo la libertà di scrivere con la M maiuscola). Schopenhauer diceva che la Musica è la più alta fra le forme d'arte, perché non si rifà a niente. Ed è quella la figata: la Musica non spiega. Suscita emozioni, fa pensare, lancia messaggi in un modo così poetico che è inconcepibile il fatto che si possa essere valutati per questo. Che ne vuole sapere un pubblico o una giuria del valore degli artisti? La Musica non è un numero, ma la nostra società sta lanciando sempre di più questo messaggio: siamo bombardati da talent, da classifiche, da ascolti e da vendite. Non è un discorso da boomer; è solo tragico pensare alla Musica come una competizione sportiva o un modo per promuovere la propria immagine.

Sono contento che Sanremo sia un palco speciale per i musicisti, nonché un modo per farsi conoscere un po' ovunque. Ma per come è organizzata sta pagliacciata, che va avanti da 71 anni, si sta solo rovinando la Musica. XOXO