Il motorsport non è un vero sport
Se sei fan di un qualsiasi sport di motori sicuramente ti sarai sentito dire "Eh ma la Formula 1 non è un vero sport" oppure "Tanto fa tutto la moto, non è che fanno fatica". E di conseguenza sicuramente sarai stato costretto a spiegare che non è proprio così, che per stare in sella a una moto o dentro una macchina che fa quelle velocità devi allenarti costantemente e il tuo fisico deve essere preparato eccetera eccetera. Normale amministrazione.
Però come sarebbe se effettivamente facesse tutto la macchina? Se in pista ci fosse davvero solo la macchina, senza bisogno del pilota?
Però come sarebbe se effettivamente facesse tutto la macchina? Se in pista ci fosse davvero solo la macchina, senza bisogno del pilota?
Indy Autonomous Challenge: una sfida di macchine senza pilota
È quello che si sono chiesti quelli della Indy Autonomous Challenge, la prima gara tra auto a guida autonoma. L'hanno fatta a Las Vegas e hanno gareggiato cinque team formati da studenti e ricercatori di università di tutto il mondo. La cosa straordinaria è che questa prima gara è stata vinta dal team super italiano del Politecnico di Milano in collaborazione con l'università dell'Alabama, che ha anche stabilito un nuovo record di velocità.
Anche se di fatto non c'era nessun pilota, hanno definito questa corsa una "sfida tra piloti". Infatti le macchine che hanno partecipato alla corsa erano tutte uguali, ciò che veramente faceva la differenza era proprio l'intelligenza artificiale alla guida, che doveva essere programmata con algoritmi, sensori e comandi.
Anche se di fatto non c'era nessun pilota, hanno definito questa corsa una "sfida tra piloti". Infatti le macchine che hanno partecipato alla corsa erano tutte uguali, ciò che veramente faceva la differenza era proprio l'intelligenza artificiale alla guida, che doveva essere programmata con algoritmi, sensori e comandi.
Anche senza il pilota, il pilota è essenziale
Insomma, anche in un'auto senza pilota è il pilota la parte più importante.
I confini tra virtuale e realtà stanno diventando sempre più sottili, l'abbiamo visto anche con Cem Bolukbasi, il primo pilota esport ad avere un posto in Formula 2. Vediamo come se la caverà, intanto teniamo buono l'esempio della Indy Autonomous Challenge, che oltre ad essere una figata di corsa può veramente aiutare anche i piloti della vita vera.
I confini tra virtuale e realtà stanno diventando sempre più sottili, l'abbiamo visto anche con Cem Bolukbasi, il primo pilota esport ad avere un posto in Formula 2. Vediamo come se la caverà, intanto teniamo buono l'esempio della Indy Autonomous Challenge, che oltre ad essere una figata di corsa può veramente aiutare anche i piloti della vita vera.