![Copertina dell'articolo](https://radioimmaginaria.it/images/uploads/contenuti/1637831691-7602.gif)
"Ogni persona ha il diritto di praticare uno sport senza discriminazioni." Questa è la prima frase delle nuove linee guida rilasciate dal Comitato Olimpico Internazionale riguardo alla partecipazione di atlete e atleti transgender nelle competizioni sportive. La seconda frase è: "Allo stesso tempo, la credibilità di uno sport competitivo si basa su condizioni di parità, dove nessun atleta deve avere un vantaggio ingiusto e sproporzionato sugli altri." Queste sono le due caratteristiche che deve avere lo sport: tutti possono partecipare e devono farlo in maniera equa. Purtroppo quando si parla di atlete e atleti trans non tutti sono d'accordo sul fatto che queste due caratteristiche possano coesistere.
![illustrazione campo da calcio e bandiera pride Illustrazione di un campo da calcio con una scritta che dice "Uguaglianza per tutti" e la bandiera del pride](https://radioimmaginaria.it/images/uploads/contenuti/1637870912-2176.png)
Le atlete trans sono avvantaggiate?
Molti pensano che, avendo per esempio le donne trans delle caratteristiche fisiche diverse dalle donne cisgender, possano essere avvantaggiate, e che quindi la condizione che lo sport sia equo non possa essere mantenuta. Ma allora come si fa? È giusto escludere a priori una categoria di persone perché potrebbero vincere sempre? Secondo me no, e neanche secondo il Comitato Olimpico. Queste linee guida sono un messaggio importantissimo per tutti e soprattutto se ogni sport le adottasse renderebbero sicuramente la vita più semplice a tutti quegli atleti e quelle atlete che hanno il diritto di gareggiare nella categoria del genere in cui si riconoscono.
![Due atleti si abbracciano Illustrazione con al centro un calciatore che abbraccia un tennista](https://radioimmaginaria.it/images/uploads/contenuti/1637831677-9368.jpg)
Serve più inclusività per tutti gli atleti
Anche se al momento ogni federazione sportiva può decidere se seguirle o meno, sicuramente è bello sapere che a livello internazionale si vogliono riscrivere le regole dello sport. I blocchi di partenza di uno stadio di atletica, un campo da golf o una pedana di ginnastica artistica sono solo alcuni di quei posti dove non conta chi sei, da dove vieni, dove ti alleni: siamo tutti uguali perché facciamo lo stesso sport. Perché per la comunità trans non deve essere così?