La Cina blocca gli E-sports

La Cina ha deciso di bandire le gare E-sports di PUBG
Pubblicato da Diego il 21/10/2021 in Nerd
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"Dai mamma lasciami giocare ancora un minuto!"
"Guarda che se non smetti chiamo la polizia"

Quante volte abbiamo sentito dire queste parole dai nostri genitori, completamente incuranti del fatto che prima o poi il carcere per le persone che giocano troppo ai videogames sarebbe esistito. Precisamente parliamo della Cina, dove è stato istituito un massimo di 3 ore di gioco online ai minorenni cinesi. Queste norme sono state giustificate dal governo come un atto per combattere un problema all'educazione dei giovani: LA DIPENDENZA DA VIDEOGIOCHI.
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Effettivamente quanti amici rovinati dai videogiochi conosco, mi viene da piangere a pensare tutte le vite completamente rovinate per questo; altro che covid, altro che riscaldamento globale. A minare il futuro dei giovani sono i videogiochi! Per lo stesso motivo tutte le competizioni esports sono state bloccate. Brava Cina tu si che hai capito tutto! Okay posso smetterla? Perfetto! Possiamo finirla con queste idee medioevali, gli e-sports sono seri tanto quanto gli sport normali.

Come dici? Gli sport veri sono quelli in cui si fa fatica. Hai ragione, allora banniamo anche ping-pong, tiro con l'arco, biliardo e subbuteo.

Ma a questo punto banniamo anche i bradipi dal pianeta no? Un giocatore di e-sports deve avere abilità di gioco di squadra, tattica, riflessi e tutto il resto. Solo perché si tratta di competizioni relativamente nuove non c'è motivo di discriminarle. Della gente è brava a giocare, ad altra piace guardare la gente che gioca. Quindi smettetela di rompere e lasciateci divertire in pace.

illustrazioni di Claudia
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